A Napoli aumentano i poveri ma cresce anche la solidarietà: pubblicata la guida DOVE 2016 in Campania

 

 

Lunedì 13 giugno in una conferenza stampa presso il Pio Monte della Misericordia  è stata presentata la 10a edizione della guida "Dove mangiare, dormire, lavarsi a Napoli e in Campania".
 
La guida è uno strumento importante per i poveri e per tutti coloro che cercano risposte utili per aiutare chi è in difficoltà. Il senso di questa guida lo ha spiegato bene una amica senza dimora, ora ospite del centro di Prima Accoglienza (ex Dormitorio comunale): “Questa guida è importante per noi perché è la risposta alle attese di speranza”.
 
Grazie al contributo del Pio Monte della Misericordia sono state pubblicate 3.500 copie, che sono distribuite gratuitamente non solo ai poveri, ma anche ai servizi e alle associazioni a loro dedicati.
 
Alcuni numeri su Dove 2016 a Napoli e in Campania:
  • Oltre 500 luoghi di aiuto censiti in 130 pagine;
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  • 22 sezioni contenenti: 51 mense, 27 dormitori, 27 centri docce e guardaroba, 25 ambulatori medici, 16 centri ascolto, 10 sportelli legali, 42 comunità e centri per le dipendenze da droga, alcol e gioco, 20 centri per immigrati, 13 scuole d’italiano, le biblioteche, oltre i servizi socio sanitari pubblici e le modalità di accesso.
Qual è la situazione della povertà a Napoli e in Campania?
Secondo l’ultimo rapporto Istat sulle persone senza dimora di dicembre 2015, in Italia sono oltre 50.000 (50.724) le persone senza dimora, in tre anni sono aumentate di circa 3.000 unità, in media un aumento di 1.000 persone l’anno.
In 2 anni i senza dimora a Napoli sono aumentati da 900 ad oltre 1.500, circa il 60% in più. In Campania da 1.600 a 2.500, un aumento del 50%. Considerando che il campione ISTAT comprende solo le persone che usufruiscono di servizi, è probabile che siano circa 2.000 le persone che vivono nell’impossibilità o nell'incapacità di provvedere autonomamente al reperimento e al mantenimento di un’abitazione a Napoli e provincia. Tra questi c’è chi vive in spazi pubblici, dormitori o ostelli.
 
Secondo la rilevazione su un campione di 722 persone incontrate dai servizi in strada della Comunità di sant’Egidio tra il 16 e il 20 febbraio 2016 emergono:
  • l' aumento degli italiani (dal 2014 al 2016 dal 15 al 27%);
  • l'aumento delle donne (nell’ultimo anno dall’11 al 16%);
  • la diminuzione dei giovani (18-35 anni) e il contestuale aumento degli adulti, di età compresa tra 35 e 64 anni (che negli ultimi 2 anni sono passati dal 53 al 63%), e degli anziani, dai 65 anni in su. Si tratta principalmente di disoccupati che hanno perso il lavoro e che fanno fatica a ricollocarsi sul mercato lavoro e di anziani che, con la sola pensione, non riescono a pagare tutte le spese, quali casa, alimenti e medicine.
Di fronte a questa situazione la Comunità di Sant'Egidio lancia un appello alla città perché ciascuno vigili e segnali le persone fragili e esposte al pericolo. Fermarsi, offrire aiuto, chiedere aiuto ai servizi sociali e sanitari, in modo semplice e concreto può evitare problemi più grandi.
Alcune proposte concrete contro l'isolamento sociale :
  • Realizzazione di un piano di emergenza caldo da parte del Comune che preveda l’apertura di luoghi di riparo diurni, l’apertura di docce e bagni pubblici, la revisione di tutte le fontanelle, la distribuzione di acqua e ronde mediche;
  • Ricostruire le reti sociali: il numero di posti letto disponibili a Napoli è di circa 350, di cui 95% per accoglienza notturna e solo il 5% h24. I senza dimora sono circa 2.000, letto solo una persona su 6 trova ospitalità. Dare una risposta in termini di accoglienza: solo notturna (h12), protetta per tutto il giorno (h 24), rivolta in particolare alle donne vittime di violenza, ai malati convalescenti dimessi dagli ospedali e ai malati gravi;
  • Offerta di formazione professionale per la ricollocazione sul mercato del lavoro  dei disoccupati in età adulta;
  • Creazione di un luogo (targa, monumento) di memoria cittadina di chi non trova accoglienza e muore in strada.

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