Poveri, anziani, giovani e bambini celebrano a Napoli i 48 anni della Comunità di Sant'Egidio

Nel Duomo la liturgia di ringraziamento presieduta dal cardinale Sepe

 

 

Si è celebrata il 12 maggio nel Duomo di Napoli una liturgia ringraziamento per il 48°anniversario della Comunità di Sant’Egidio.  Tanti giovani, anziani, nuovi europei, bambini delle Scuole della Pace e amici più poveri che da tanti anni accompagnano la vita della Comunità, hanno partecipato alla celebrazione presieduta dal card. Sepe, arcivescovo di Napoli.

Nella sua omelia l'arcivescovo ha parlato del valore dell’unità che Gesù chiede al Padre per i suo discepoli:  “Perché tutti siano una sola cosa”, e ha sottolieato che  “è questa la forza dei cristiani, perché uniti possono testimoniare l’amore”.  "La Comunità di Sant’Egidio -  ha proseguito l’arcivescovo   -  ha voluto raccogliere questa testimonianza apostolica,  prima a Roma, poi anche a Napoli e ovunque nel mondo,  ha voluto farla sua, pregando e lavorando per l’unità del mondo,  andando nelle periferie troppo spesso dimenticate, cercando  di creare unità nella città,  tra le generazioni, aprendo la strada ai corridoi umanitari, dando l’esempio di come si può accogliere ed integrare, ma anche lavorando per la pace tra i popoli con il dialogo".

L’esempio e il magistero di papa Francesco sono stati in tal senso  più volte evocati nel corso dell’omelia quali riferimenti comuni e condivisi : “il papa ha indicato  tre vie: integrare, dialogare e generare - ha spiegato – e la Chiesa di Napoli è impegnata su questo cammino e per questo è riconoscente alla Comunità di Sant’Egidio,  una presenza viva per integrare, dialogare e generare, che sono il carisma della Comunità”.

In conclusione,  il cardinale, assicurando il suo personale affetto – “il vostro arcivescovo vi apprezza e vi vuole tanto bene” -  ha esortato tutta la Comunità a raggiungere i tanti luoghi che in città ancora aspettano misericordia, amicizia e solidarietà.