Giovani artisti narrano il Binario 21 da simbolo della deportazione a luogo di accoglienza

Inaugurata la mostra "Gli Atleti della Speranza" al Memoriale della Shoah di Milano

 

 

E' stata inaugurata il 24 gennaio al Memoriale della Shoah, nella Stazione Centrale di Milano, la mostra "Gli Atleti della Speranza", realizzata dagli studenti del Liceo Artistico "Caravaggio", che attraverso l'arte hanno raccontato l'impegno insieme alla Comunità di Sant'Egidio nell'accoglienza dei profughi che nei mesi scorsi hanno trovato rifugio nel Memoriale.

Nel 2015 il flusso di profughi provenienti dal Medio Oriente e dall’Africa si impone come un fenomeno senza precedenti. Quanti riescono ad approdare sulle coste italiane cercano di raggiungere il nord per poter proseguire il viaggio verso la Germania, la Svezia, la Norvegia, o altri paesi europei.

La presenza dei profughi si fa evidente a Milano, soprattutto in Stazione Centrale. L’opinione pubblica è scossa dalla presenza così visibile di persone fuggite dalla guerra e dalla miseria. E' così che nel mese di giugno 2015, di fronte all'intensificarsi degli arrivi, la Comunità di Sant'Egidio si è accordata con la Fondazione Memoriale della Shoah per poter ospitare in questi spazi i profughi nelle ore notturne.

Molti volontari si avvicendano nel distribuire pasti, preparare i letti, alleviare i disagi più diversi insieme alla Comunità di Sant'Egidio. Molte persone portano spontaneamente generi alimentari, vestiario, giochi per i bambini. Una solidarietà contagiosa coinvolge centinaia di milanesi che hanno scelto di non essere indifferenti, in un luogo che nel passato ha visto così tanto dolore in mezzo all’indifferenza della città.

Il Binario 21 della stazione centrale di Milano, da cui partivano i treni destinati ai campi di concentramento, è oggi un luogo di memoria, aperto all'accoglienza e alla solidarietà. La mostra sarà visitabile fino al 31 gennaio, giorno in cui si terrà la commemorazione della deportazione degli ebrei di Milano, avvenuta il 30 gennaio 1944 e nei mesi successivi.

La locandina della mostra >>