A Praga, nel Giubileo della Misericordia, la memoria dei rifugiati è un messaggio di accoglienza

 

 

Il 20 gennaio, a Praga, il Vescovo ausiliare Vaclav Malý ha presieduto la Liturgia Morire di speranza, organizzata dalla Comunità nell’ambito delle celebrazioni del Giubileo della Misericordia. Durante la liturgia si sono letti nomi e storie dei rifugiati morti durante il loro viaggio in Europa.

Il Vescovo, nella sua omelia incentrata sulla lettura del Vangelo di Matteo al capitolo 25, ha incoraggiato tutti i presenti a "seguire il nostro Maestro nel rischiare per il bene. Gesù - ha detto il vescovo - non ha mai scelto chi aiutare, non ha mai negato l’aiuto, ma ha servito e accolto tutti, senza differenza di religione, cultura o nazione".

La liturgia ha voluto essere anche un contribuito ad una cultura dell’accoglienza e simpatia verso chi viene in Europa alla ricerca di un futuro e di una vita in pace, e una risposta della Chiesa all’idea, molto diffusa nella società ceca, di doversi chiudere e difendere davanti a chi è diverso.