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Preghiera con i Santi
Parola di Dio ogni giorno

Preghiera con i Santi

Preghiera per l'unità dei cristiani. Memoria particolare delle Chiese e comunità ecclesiali protestanti (luterane, riformate, metodiste, battiste, pentecostali ed evangelicali). Leggi di più

Libretto DEL GIORNO
Preghiera con i Santi
mercoledì 22 gennaio

Preghiera per l'unità dei cristiani. Memoria particolare delle Chiese e comunità ecclesiali protestanti (luterane, riformate, metodiste, battiste, pentecostali ed evangelicali).


Lettura della Parola di Dio

Alleluia, alleluia, alleluia !

Voi siete una stirpe eletta,
un sacerdozio regale, nazione santa,
popolo acquistato da Dio
per proclamare le sue meraviglie.

Alleluia, alleluia, alleluia !

Dalla lettera agli Ebrei 7,1-3.15-17

Questo Melchìsedek infatti, re di Salem, sacerdote del Dio altissimo, andò incontro ad Abramo mentre ritornava dall'avere sconfitto i re e lo benedisse; a lui Abramo diede la decima di ogni cosa. Anzitutto il suo nome significa "re di giustizia"; poi è anche re di Salem, cioè "re di pace". Egli, senza padre, senza madre, senza genealogia, senza principio di giorni né fine di vita, fatto simile al Figlio di Dio, rimane sacerdote per sempre.
Ciò risulta ancora più evidente dal momento che sorge, a somiglianza di Melchìsedek, un sacerdote differente, il quale non è diventato tale secondo una legge prescritta dagli uomini, ma per la potenza di una vita indistruttibile. Gli è resa infatti questa testimonianza:

Tu sei sacerdote per sempre
secondo l'ordine di Melchìsedek.

 

Alleluia, alleluia, alleluia !

Voi sarete santi
perché io sono santo, dice il Signore.

Alleluia, alleluia, alleluia !

L'autore della lettera vuole mostrare che il sacerdozio di Gesù è legato a quello di Melchisedek piuttosto che a quello levitico che si richiamava ad Aronne e alla sua discendenza. Nei versetti 4-14 si spiega il rapporto di Gesù con Melchisedek e non con Aronne. Melchisedek viene presentato come un personaggio "altro" rispetto alla storia di Israele, antesignano delle promesse di Dio e del sacerdozio stesso di Cristo. Gesù - vuole sottolineare l'autore della lettera - rappresenta un "sacerdote differente" (v. 15) da quello di Israele che si richiama ad Aronne. Il sacerdozio di Gesù è un sacerdozio perenne, perché realizzato non secondo una discendenza umana, ma divina, come canta il Salmo 110: "Sacerdote per sempre al modo di Melchisedek". Gesù è il sacerdote dell'umanità, sacerdote universale, venuto per l'intera umanità. E assieme diventiamo un popolo di sacerdoti, re e profeti in virtù dell'unico sacrificio di Cristo che ci ha resi partecipi della sua stessa vita divina. Alla comunione dei fratelli e sorelle del popolo santo che Dio si è acquistato sono affidate le promesse stesse di Dio per i popoli della terra: sacerdoti, perché strumenti di comunione con la vita divina che con il battesimo è entrata in noi; re, perché riceviamo la forza regale del Signore mediante la sua grazia; profeti, chiamati a comunicare la gioia del Vangelo di Cristo morto e risorto per noi.