Lettura della Parola di Dio
Lode a te, o Signore, sia lode a te.
Chiunque vive e crede in me
non morrà in eterno.
Lode a te, o Signore, sia lode a te.
Dal libro del profeta Osea 6,1-6
"Venite, ritorniamo al Signore:
egli ci ha straziato ed egli ci guarirà.
Egli ci ha percosso ed egli ci fascerà.
Dopo due giorni ci ridarà la vita
e il terzo ci farà rialzare,
e noi vivremo alla sua presenza.
Affrettiamoci a conoscere il Signore,
la sua venuta è sicura come l'aurora.
Verrà a noi come la pioggia d'autunno,
come la pioggia di primavera che feconda la terra".
Che dovrò fare per te, Èfraim,
che dovrò fare per te, Giuda?
Il vostro amore è come una nube del mattino,
come la rugiada che all'alba svanisce.
Per questo li ho abbattuti per mezzo dei profeti,
li ho uccisi con le parole della mia bocca
e il mio giudizio sorge come la luce:
poiché voglio l'amore e non il sacrificio,
la conoscenza di Dio più degli olocausti.
Lode a te, o Signore, sia lode a te.
Se tu credi, vedrai la gloria di Dio,
dice il Signore.
Lode a te, o Signore, sia lode a te.
Il cammino di conversione e di ritorno al Signore non nasce da noi, magari dal desiderio di una perfezione personale. Già nella decisione di tornare a Dio vi è la consapevolezza che è il Signore che salva, guarisce, sostiene e che il suo giudizio è di perdono, non di condanna. Questa certezza accompagna chi si pente del peccato. Il profeta sembra poi indicare la necessità di un itinerario. Il perdono e la stessa guarigione non sono un fatto automatico, richiedono una progressione, un cammino fatto di consapevolezza, di esame, di decisioni da prendere, di abitudini da lasciare. Potremmo dire che è quanto nel tempo di Quaresima siamo stati invitati a fare. Il testo parla di due giorni di attesa e poi del terzo giorno per rialzarsi e intraprendere un nuovo cammino. Nella tradizione spirituale della Chiesa possiamo ritrovare tante indicazioni in questo senso. La conversione non è un fatto istantaneo ma, appunto, un itinerario che si snoda lungo i giorni. Il profeta fa dire: "Affrettiamoci a conoscere il Signore, la sua venuta è sicura come l'aurora. Verrà a noi come la pioggia d'autunno, come la pioggia di primavera che feconda la terra" (v. 3). È a dire che non possiamo indugiare, non possiamo perdere tempo e neppure rimandare. È questo il tempo opportuno. C'è urgenza di cambiare il cuore perché il Vangelo deve essere annunciato, perché i poveri attendono, perché il mondo ha bisogno di una parola di speranza. Non conta allora essere perfetti, ma essere missionari, sentire l'attesa di cambiamento per sé e per il mondo. In tal senso, la conversione personale ha una dimensione comunitaria e sociale ineludibile. Non ci si converte semplicemente per mettere al sicuro la propria salvezza, ci convertiamo al Signore per camminare con lui lungo le vie del mondo, predicando il Vangelo e curando ogni malattia e infermità.