PAROLA DI DIO OGNI GIORNO

Preghiera della Santa Croce
Parola di Dio ogni giorno
Libretto DEL GIORNO
Preghiera della Santa Croce
venerdì 28 febbraio


Lettura della Parola di Dio

Alleluia, alleluia, alleluia !

Questo è il Vangelo dei poveri,
la liberazione dei prigionieri,
la vista dei ciechi,
la libertà degli oppressi.

Alleluia, alleluia, alleluia !

Dal libro del Siracide 6,5-17

Una bocca amabile moltiplica gli amici,
una lingua affabile le buone relazioni.
Siano molti quelli che vivono in pace con te,
ma tuo consigliere uno su mille.
Se vuoi farti un amico, mettilo alla prova
e non fidarti subito di lui.
C'è infatti chi è amico quando gli fa comodo,
ma non resiste nel giorno della tua sventura.
C'è anche l'amico che si cambia in nemico
e scoprirà i vostri litigi a tuo disonore.
C'è l'amico compagno di tavola,
ma non resiste nel giorno della tua sventura.
Nella tua fortuna sarà un altro te stesso
e parlerà liberamente con i tuoi servi.
Ma se sarai umiliato, si ergerà contro di te
e si nasconderà dalla tua presenza.
Tieniti lontano dai tuoi nemici
e guàrdati anche dai tuoi amici.
Un amico fedele è rifugio sicuro:
chi lo trova, trova un tesoro.
Per un amico fedele non c'è prezzo,
non c'è misura per il suo valore.
Un amico fedele è medicina che dà vita:
lo troveranno quelli che temono il Signore.
Chi teme il Signore sa scegliere gli amici:
come è lui, tali saranno i suoi amici.

 

Alleluia, alleluia, alleluia !

Il Figlio dell'uomo
è venuto a servire,
chi vuole essere grande
si faccia servo di tutti.

Alleluia, alleluia, alleluia !

Il Siracide ci offre una descrizione dell'amicizia che ci aiuta a vivere le relazioni con il nostro prossimo secondo la Bibbia. Il testo indica un tratto dell'amicizia che riguarda il parlare. Un parlare amabile e affabile moltiplica le relazioni e edifica. La durezza e la scortesia, al contrario, non costruiranno mai amicizia. Saggia è l'esortazione a essere in pace con tutti, "ma tuo consigliere uno su mille". C'è infatti una diversità nelle amicizie, che non comporta distanza o disprezzo, perché tutto deve essere segnato da una relazione pacifica. Esiste una fatica nel costruire l'amicizia, messa alla prova soprattutto nei momenti difficili. "C'è l'amico compagno di tavola, ma non resiste nel giorno della sventura", che rimane tale nei momenti belli, ma si vergognerà della tua umiliazione. Ma il testo termina con un elogio dell'amico "fedele", per cui non c'è prezzo, che è un "rifugio sicuro", un "tesoro", "medicina che dà vita". L'amicizia richiede tempo e attenzione. Ricordiamo che Gesù stesso chiama i suoi discepoli "amici" e non più "servi", e che "Abramo e Mosè sono chiamati amici di Dio". Per questo il brano termina collegando l'amicizia fedele e vera al "timore del Signore": "Chi teme il Signore sa scegliere gli amici". Infatti, è davanti a Dio che ognuno di noi riceverà la sapienza per vivere in amicizia e stringere legami e relazioni con gli altri. Potremmo dire che l'amicizia è la grande medicina per guarire dalla solitudine, ed è vittoria sull'egocentrismo, perché ci modella sull'umanità di Dio, amico degli uomini.