PAROLA DI DIO OGNI GIORNO

Preghiera per la Chiesa
Parola di Dio ogni giorno
Libretto DEL GIORNO
Preghiera per la Chiesa
giovedì 27 febbraio


Lettura della Parola di Dio

Alleluia, alleluia, alleluia !

Io sono il buon pastore,
le mie pecore ascoltano la mia voce
e diventeranno
un solo gregge e un solo ovile.

Alleluia, alleluia, alleluia !

Dal libro del Siracide 5,1-8

Non confidare nelle tue ricchezze
e non dire: "Basto a me stesso".
Non seguire il tuo istinto e la tua forza,
assecondando le passioni del tuo cuore.
Non dire: "Chi mi dominerà?",
perché il Signore senza dubbio farà giustizia.
Non dire: "Ho peccato, e che cosa mi è successo?",
perché il Signore è paziente.
Non essere troppo sicuro del perdono
tanto da aggiungere peccato a peccato.
Non dire: "La sua compassione è grande;
mi perdonerà i molti peccati",
perché presso di lui c'è misericordia e ira,
e il suo sdegno si riverserà sui peccatori.
Non aspettare a convertirti al Signore
e non rimandare di giorno in giorno,
perché improvvisa scoppierà l'ira del Signore
e al tempo del castigo sarai annientato.
Non confidare in ricchezze ingiuste:
non ti gioveranno nel giorno della sventura.

 

Alleluia, alleluia, alleluia !

Vi do un comandamento nuovo:
che vi amiate l'un l'altro.

Alleluia, alleluia, alleluia !

Ci sono in questo brano una serie di comandi negativi. È uno dei modi comuni attraverso cui la Parola di Dio, soprattutto nei libri sapienziali, vuole indirizzare il lettore. Così sono anche a volte i comandamenti che troviamo nei testi legislativi del Pentateuco. Il brano si apre con un invito ripetuto anche più avanti, che riguarda la ricchezza: "Non confidare nelle tue ricchezze". Al versetto 8 diventa: "Non confidare in ricchezze ingiuste". Spesso la Bibbia mette in guardia dal confidare nella ricchezza. Gesù stesso lo farà con i suoi discepoli fino a dire nelle Beatitudini: "Guai a voi ricchi" (Lc 6,24). Alla fiducia nella ricchezza si connette strettamente l'orgoglio ("Basto a me stesso"), che fa vivere sicuri, con prepotenza, da padroni di tutto: "Non dire: Chi mi dominerà?". Il riferimento è alle occasioni in cui consideriamo il peccato qualcosa di normale, senza peso, senza conseguenze: "Non dire: "Ho peccato, e che cosa mi è successo?"". Quindi, anche il perdono di Dio viene considerato scontato, una sorta di lasciapassare che niente chiede. A volte ci si abitua al peccato, nell'abitudine a ripetere sé stessi o nella convinzione che "tanto che potrà succedere?!". Il Siracide invece esorta: "Non aspettare a convertirti al Signore e non rimandare di giorno in giorno". Rimandare la conversione del cuore è una scelta ingannevole, ma purtroppo è facile ripetere che c'è sempre tempo. Quando la Parola di Dio interpella, non si deve rimandare. È un grave danno a sé stessi rinunciare al Signore che ci offre la possibilità di trasfigurare la nostra vita.