E' stato un momento di forte emozione per tutti la cerimonia di consegna dei diplomi della Scuola di Italiano della Comunità di Sant'Egidio che si è svolta nel pomeriggio di giovedì 13 giugno al Palagreen. Dopo il momento di preghiera per la pace ricordando le popolazioni che tuttora stanno vivendo la sofferenza della guerra, è iniziata la distribuzione dei diplomi.
Mauro Velati, che insieme a Mario Armanni è la vera anima della scuola, ha ricordato i numeri di quest'anno, che testimoniano l'importanza di questo servizio di istruzione reso alla comunità di Arona e dei dintorni. «Sono stati ben 127 gli iscritti ai nostri corsi, di cui 82 donne e 45 uomini provenienti da 25 Paesi diversi - ha informato Velati - il gruppo più numeroso è quello ucraino, con 22 allievi, seguito dal Bangladesh, dal Marocco e dal Perù». E ancora: «Sono persone di tutte le età. Dai 14 anni del più giovane ai 74 del più anziano e sono distribuiti non solo sul territorio aronese ma anche in paesi vicini, 18 in tutto, tra cui Invorio, Paruzzaro, Castelletto Ticino, Varallo Pombia e Divignano - prosegue Velati - e anche le religioni sono diverse perché ci sono cattolici, ortodossi, musulmani e anche atei».
Di questo grande gruppo sono stati 63 gli studenti che si sono diplomati. Conoscono l`italiano in modo diverso, perché c'è chi ha ottenuto la certificazione Al e A2, ovvero il livello base e chi invece si è distinto conseguendo il Bl, ovvero il livello intermedio. Chi non ce l'ha fatta quest'anno riproverà il prossimo anno. Un grande ringraziamento è andato ai maestri dei corsi, tra cui oltre ad Armanni e Velati troviamo anche persone giovani come Ottavia Martina. La cerimonia si è conclusa con un momento di festa e un simpatico buffet dolce e salato.
Quando sono arrivato in Italia due anni fa non parlavo una sola parola di questa bellissima lingua, come quasi tutti noi, e oggi invece posso affermare che se non avessi avuto la scuola i risultati che avrei ottenuto non sarebbero gli stessi, e questo grazie all'accompagnamento e alla pazienza che hanno avuto i nostri insegnanti». E ancora: «Tamara , una delle mie compagne di classe, ci ha detto "Imparare delle cose nuove non è obbligatorio, è necessario" e io sono d'accordo con lei. Venire alla scuola di Sant'Egidio più che un bisogno è stato un privilegio. Un privilegio che viene dalle mani delle persone che ci lasciano il meglio che hanno: la loro conoscenza, la loro esperienza, il loro tempo e soprattutto il loro cuore». E infine: «L'educazione senza valori personali e umani è solo informazione, mentre loro ci hanno dimostrato che ognuno di noi è speciale ed è chiamato a superare sé stesso».
Il messaggio è terminato con la richiesta di un grande applauso agli insegnanti, perché senza di loro niente di tutto questo sarebbe stato possibile.
[ Milly Cadi ]