Un sorriso per gli anziani

Un sorriso per gli anziani

Nella quotidianità è facile incontrare anziani indifesi e fragili che necessitano di aiuto e compagnia, nei grandi centri come nei piccoli paesi. Dalle minute signore che al supermercato restano a lungo immobili di fronte a scaffali a loro inaccessibili, a quelle che ti si rivolgono amichevolmente con frasi del tipo: «Giovano', che mi aiuteresti a scegliere qualche pesca buona? Abbi pazienza, ma ormai la vista m'ha salutato». Senza contare quei signori ricurvi sempre pronti a lanciarti un sorriso a favore di qualche chiacchiera sul calcio, sulla politica, sull'attualità o sulle loro esperienze di vita.
L'Istat ci informa che in Italia, nel 2022, erano più di 4,5 milioni gli anziani dagli 80 anni in su, i quali, a fronte di quasi 59 milioni di abitanti, rappresentavano più del 7,5 per cento della popolazione totale. È in un contesto del genere che assume primaria importanza il progetto "Viva gli anziani!": una sperimentazione della Comunità di Sant'Egidio e del ministero della Salute, con il sostegno della onlus Enel cuore, volta a contrastare l'isolamento sociale dei più in là con l'età attraverso la creazione di reti che riescono a raggiungere più di 28.000 ultraottantenni, di cui più di 6.400 a Roma, grazie all`impegno di 45.000 attivisti.
L'obiettivo primario del programma è quello di arginare i rischi potenziali cui gli over 80 vanno incontro durante eventi quali ondate di calore, epidemie influenzali, cadute o perdita del convivente. L'idea di "Viva gli anziani!" nasce a Roma nel 2004, ma è ormai presente in altri comuni, tra i quali figurano due ulteriori capoluoghi di provincia: Napoli e Genova. A catalizzare la nascita di questo piano di monitoraggio e supporto dei più attempati è stato l'impressionante picco di mortalità osservato nell'estate del 2003, quando morirono migliaia di anziani in tutta Europa in conseguenza delle estreme ondate di calore. Studi e ricerche hanno sottolineato come l'eccessivo tasso di decessi registrato quell`anno fu dovuto non solo alla fragilità, direttamente proporzionale all'età, ma anche all'isolamento sociale che caratterizza la popolazione senile europea.
L'intervento di Sant'Egidio non si limita a soddisfare i bisogni primari più impellenti, quali spese a domicilio di vario genere, svolgimento di pratiche amministrative o distribuzione di pasti e medicinali ai più poveri, ma è altresì proteso alla protezione e al miglioramento della qualità della vita. Sotto quest'ultimo aspetto, la Comunità si impegna a promuovere percorsi di fuoriuscita dall'isolamento attraverso l'attivazione di una rete di supporto che sia al contempo formale, mettendo la persona in contatto con i servizi territoriali, e informale, favorendo la prossimità di vicini, negozianti, portieri, e di chiunque voglia dare una mano o anche solo scambiare due chiacchiere.
Va segnalato, inoltre, il programma di inserimento abitativo in convivenza, un esempio di cohousing che permette ai più autosufficienti, ma meno facoltosi, di unire le forze e convivere dignitosamente con rinnovato slancio vitale.
 
 
 

[ Massimo Rocchi ]