Incontro-riflessione sui quartieri periferici e sull'esperienza della Scuola della Pace

Incontro-riflessione sui quartieri periferici e sull'esperienza della Scuola della Pace

Comunità di Sant'Egidio
Rispondendo all'Invito dell'arcivescovo, mons. Luigi Renna, la Comunità di Sant'Egidio ha promosso un'occasione di riflessione sulle periferie di Catania a partire dai bambini, ovvero dall'esperienza della Scuola della Pace. L'iniziativa, promossa da Sant'Egidio assieme all'Arcidiocesi, al Comitato per i festeggiamenti agatini e al Comune, fa parte del programma dei festeggiamenti patronali e aiuta a dare una lettura della festa a partire dalla testimonianza della giovane Agata, martire ma anche adolescente proveniente dalla periferia.
L'incontro si è svolto a Santa Chiara, sede catanese della Comunità di Sant'Egidio, e a condurre i lavori è stata la giornalista Sarah Donzuso. E` stato il prof. Giuseppe Speciale, docente dell'Università, ha dato una lettura delle periferie attraverso l'esperienza di don Lorenzo Milani e dei bambini della scuola popolare di Barbiana. A seguire il prof. Giuseppe Vecchio, garante per l'infanzia e l'adolescenza della Regione Sicilia, ha posto l'accento su quanto prezioso sia il grido "cittadini!" - urlo tipico della festa agatina - capace di produrre un senso profondo di cittadinanza e di comunità.
Dopo la preziosa testimonianza di Mariachiara Fichera, che ha raccontato quanto sia importante scegliere per i bambini, è stato Emiliano Abramo, volto storico di Sant'Egidio, a concludere delineando un itinerario dalla "scuoletta" di Barbiana al mondo passando anche attraverso le periferie della città, che vanno scelte e amate con passione per costruire legami duraturi.
All'incontro hanno partecipato le mamme dei bambini di alcuni quartieri storici e una rappresentanza della Scuola della Pace promossa da Sant'Egidio, che coinvolge i bambini dei quartieri della Civita, di San Berillo e San Cristoforo. Così Walter Cerreti, responsabile catanese di Sant'Egidio e componente del Comitato per i festeggiamenti agatini: «Questa iniziativa aiuta ad avvicinare l'attenzione dei devoti e della città ai luoghi di maggiore devozione ma anche di sofferenza. E' in questi luoghi dove dobbiamo arrivare per testimoniare il Vangelo e creare occasioni di riscatto».