Settanta storie di vita e solitudine al pranzo di Natale della Sant'Egidio

Nella chiesa di San Lorenzo la festa offerta dai volontari della Comunità
Una decina di tavoli allestiti con cura, il pranzo del giorno di festa e un pomeriggio trascorso insieme. Ci sono l'anziana signora sola, i ragazzi pachistani e africani approdati in città attraverso le rotte più avventurose, ma anche uomini e donne che devono affrontare una vita difficile, ai margini. Ad accoglierli, nella bella chiesa di San Lorenzo, i volontari della Comunità di Sant'Egidio che ogni anno, a Natale, moltiplicano l`impegno per offrire un momento di festa e serenità alle persone più sole.
Il Pranzo di Natale dei Poveri, organizzato a livello nazionale fin dal 1982, è diventato un appuntamento che a Vercelli si è radicato da alcuni anni: un momento di incontro per far vivere in un clima di familiarità e affetto i giorni in cui solitudine e povertà pesano maggiormente. Insieme ai volontari e ad alcuni cittadini che si sono offerti per dare un aiuto nella preparazione della sala e nella distribuzione dei piatti, c'era monsignor Marco Arnolfo che anche quest'anno ha voluto trascorrere la giornata a San Lorenzo. Fino alla vigilia, sono stati numerosi i vercellesi che hanno dato un aiuto per l`allestimento del pranzo e la raccolta dei doni da consegnare a famiglie e anziani seguiti dai volontari.
«Un ringraziamento speciale va all`Ipermercato Carrefour, alla panetteria Panfocaccia, ai giornalisti de La Stampa che hanno offerto i maglioni in pile e a tutti i vercellesi che con doni e offerte hanno permesso di rendere questo momento speciale», dice Paolo Lizzi della Comunità di Sant'Egidio. Una settantina gli ospiti, alcuni arrivati a sorpresa; una ventina i volontari impegnati dietro le quinte. «Abbiamo voluto caratterizzare la ricorrenza impegnandoci a creare un tavolo di pace in un momento di forti tensioni che causano tante povertà e nuovi bisogni di assistenza», aggiunge Lizzi. E l'obiettivo è stato raggiunto: a San Lorenzo si è respirato un bel clima di familiarità tra persone con storie, vita ed età diverse. Prima del pranzo, ciascun ospite ha ricevuto un dono personale, offerto dalla generosità dei vercellesi. Per Sant'Egidio, il 2024 si annuncia complicato: le nuove povertà risucchiano persone rimaste senza lavoro e anziani malati o soli, mentre le continue crisi internazionali e i conflitti in atto pongono anche la Comunità di fronte alla sfida di trovare rapide risposte di accoglienza.