L'11 settembre d'Israele. Hamas ora fa più paura

Andrea Riccardi passa in rassegna i rischi correlati al conflitto acceso in Terra Santa
Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant'Egidio e già Ministro per la cooperazione internazionale e l'integrazione dal 2011 al 2013 è intervenuto sulla nuova Guerra in Terra Santa, definendo l'attacco terroristico di Hamas come «l'11 settembre d'Israele: tanti morti, feriti e rapiti». Per Riccardi, però, «ci troviamo di fronte a una guerra, più che a una grossa azione terroristica».
Il fondatore della Comunità di Sant'Egidio propone una cronistoria sulla «striscia di Gaza, un dedalo di vie e costruzioni, è quasi un immenso campo profughi. Dal 2006 i palestinesi sono divisi in due entità: l'Anp e Hamas, una spina nel fianco per Israele e per l'Autorità palestinese». «Crisi violente - con lancio di missili verso lo Stato ebraico e attacchi sono avvenuti sovente, soprattutto, nel 2008 (operazione "Piombo fuso"), nel  2012 ("Pilastro di difesa"), nel 2014 ("Margine di protezione") e nel 2021 ("Guardiani delle al conflitto acceso mura"). Questa volta invece in Terra Santa Hamas attacca anche via terra» sottolinea Riccardi che aggiunge: «L'esercito di Tel Aviv è in grado di respingere i miliziani. Tuttavia Hamas ha compiuto un salto strategico. Vuole sbarazzarsi dei rivali dell'Anp accusati di corruzione, con il presidente Abu Mazen invecchiato e quasi immobile. Punta a unificare sotto di sé i palestinesi e, se possibile, pure gli araboisraeliani che Israele si è alienato con le leggi sull'identità ebraica dello Stato. Hamas cerca di assumere l'immagine di esercito nazionale di liberazione al posto dell'Anp. Infine vuole bloccare la normalizzazione tra gli Stati arabi del Golfo, Arabia Saudita e Israele, innescata dal processo degli Accordi di Abramo».
Insomma una condizione complessa. «Una strategia di terrore che fa già soffrire tanti palestinesi e israeliani. Emerge chiara la realtà dall'ennesima, tragica puntata del lungo conflitto israelo-palestinese: senza un negoziato la guerra si eternizza. Intanto la guerra domina la scena mondiale. Ieri la conquista azera del Nagorno Karabakh, oggi l'attacco di Hamas: storie diverse, ma tutte mostrano come la guerra e la violenza sono divenute protagoniste dei nostri giorni e, purtroppo, strumento per risolvere i conflitti» conclude Riccardi.