Contro caldo e solitudine

A Roma e in altre città il piano della Sant'Egidio dedicato agli anziani

Caldo e solitudine: una miscela pericolosa per i molti anziani che d'estate rimangono in città divenendo ancora più vulnerabili. Se la civiltà di una società si misura dal rispetto per le categorie più deboli, in un paese come l'Italia dove la presenza degli over 8o è sempre maggiore buona regola sarebbe adeguare l'attenzione di tutti verso chi ci ha preceduto e accudito, insegnandoci a diventare adulti.
In tal senso la Comunità di Sant'Egidio mette in campo il suo pluriennale programma Viva gli anziani, nato dopo l`estate del 2003 quando il mondo, Europa compresa, fu interessato da una morsa di caldo torrido che fece registrare un picco di mortalità proprio in questa fascia della popolazione. Attivo a Roma e in altre città della penisola contrasta l'isolamento mediante la creazione di una fitta rete di collaborazioni volontarie che operano sollecitando un monitoraggio capillare dei più fragili, prevenendo e contrastando le criticità e le semplici esigenze quotidiane, amplificate ora dalle temperature.
«Su 13,9 milioni di anziani censiti dall'Istat in Italia, 9 milioni sono soli o con il coniuge spesso in situazioni di fragilità economica», ha spiegato Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant'Egidio.
Questa estate è stato realizzato un volantino dal titolo Viva gli anziani, emergenza caldo e allarme solitudine. Ognuno può fare la differenza, con dieci semplici consigli per renderci utili, per una città solidale che possa essere a misura di anziano. Distribuito gratuitamente lo troveremo fra gli altri nelle parrocchie, al supermercato, negli uffici postali, negli ospedali. Un piccolo decalogo per interessarci al vicino di casa, all'anziano che vediamo essere in difficoltà per la strada, alla persona che sappiamo sola. Piccole e semplici domande che un tempo si facevano ai nonni che vivevano in famiglia.
Nei mesi estivi, il ministero della Salute riceve quotidianamente il bollettino sulle condizioni meteo dalla Regione Lazio e della Protezione civile e, in presenza di ondate di calore, scatta il protocollo di emergenza della Comunità di Sant'Egidio che avverte con telefonate, verificando direttamente porta a porta, quando l'anziano inserito nel programma non risponde.
«Vorremmo fare una richiesta ufficiale indirizzata al Governo affinché - ha detto Impagliazzo - vengano scritti al più presto i decreti attuativi dell'importante legge delega sugli anziani approvata il 31 marzo, che può segnare una "svolta umana" per la popolazione anziana e un grande vantaggio culturale per l'intera società, per proteggere gli anziani non solo nelle emergenze e favorire la cura e l'assistenza a casa propria». Sull'importanza di poter vivere

nelle proprie abitazioni contornati dai ricordi di una vita, la Comunità di Sant'Egidio è sempre stata convinta e fattiva sostenitrice.
Non è un caso che tra i volontari in questo periodo non manca chi, da anziano, ben conosce i problemi, come Sofia, Francesco, Pino e chissà quanti altri. Viva gli anziani è portato avanti in alcuni quartieri di Roma ma sarà esteso a tutta la città, riconosciuto come best practice. Presenta, nei risultati analizzati dall0Università di Tor Vergata, una conferma: dove c'è stato il monitoraggio si è riscontrata una diminuzione della mortalità e un calo delle ospedalizzazioni, con un risparmio annuo per i servizi pubblici per l'assistenza del 3-12 per cento.
All'Associazione nazionale comuni italiani (Araci) la Sant'Egidio sollecita la redazione, così come avviene per i rischi idrogeologici, di una mappatura nazionale seguendo il modello di Viva gli anziani affinché si possano monitorarli e localizzarli per predisporre interventi tempestivi in caso di emergenza. E al Governo chiede un intervento sulla social card "Dedicata a te" che attualmente è prevista per nuclei familiari di almeno tre persone. «Chiediamo di tener conto anche degli anziani che vivono da soli o in coppia - conclude Impagliazzo - perché molti di essi sono poveri».
Il programma Viva gli anziani ha raggiunto a livello nazionale oltre 21.108 ultraottantenni di cui più di 6400 a Roma. A Genova, per esempio, dove risiedono oltre 90.000 persone ultra-settantacinquenni (e uno su tre vive da solo), attraverso il piano Ognuno può fare la differenza sono stati distribuiti in città, presso farmacie, parrocchie e luoghi pubblici, ben 20.000 volantini contenenti dieci suggerimenti rivolti a tutti i cittadini per dare una mano agli anziani. Ogni azione e iniziativa individuale ha infatti un impatto significativo, come osservare la cassetta della posta, prestare attenzione all'abbigliamento, notare se le persiane sono aperte, offrire un aiuto con la spesa.
Questi dieci consigli rappresentano dunque un invito a essere più consapevoli per contribuire a costruire una rete di vicinato più forte, ribadendo l'importanza dei più vecchi per la comunità. A Padova, nel quartiere Portello, la Comunità di Sant'Egidio è andata oltre: con la collaborazione del Comune, ha mappato tutti gli over 80 chiedendo quali fossero le loro esigenze. Un modo per instaurare un rapporto continuativo attraverso la centrale telefonica e l'intervento dei volontari delle realtà associative del territorio.

[ Susanna Paparatti ]