Religioni unite dall'aiuto al prossimo

Il convegno della onlus Emergenza sorrisi

«C'è un rapporto strettissimo tra il dialogo interreligioso e l'aiuto al prossimo». Lo ha ricordato in un video messaggio il cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della Conferenza episcopale italiana (Cei), in occasione del convegno intitolato "Un'unica fede nella missione - Dialogo interreligioso sull'aiuto al prossimo", che si è tenuto ieri a Roma alla presenza di leader di varie confessioni, rappresentanti del mondo medico e diplomatici. Un momento organizzato dalla onlus Emergenza sorrisi, che da quindici anni, grazie al lavoro di oltre 640 medici e infermieri volontari, ha potuto curare oltre 5.400 bambini nati con una malformazione del volto e altre patologie invalidanti, oltre che esiti di ustioni o traumi di guerra.
Rivolgendosi ai partecipanti all'evento, l'arcivescovo di Bologna ha ribadito che «l'aiuto al prossimo è quello che può unire le religioni nell'attenzione all'altro, nell'attenzione all'uomo, alla donna, alle persone». «Esistono delle bellissime esperienze che hanno visto religioni diverse preparare insieme delle importanti iniziative per combattere il male e per favorire la promozione delle persone», ha sottolineato il porporato.
Al convegno partecipava anche Paolo Ruffini, prefetto del Dicastero per la Comunicazione, che ha proposto una riflessione sull'impegno di Papa Francesco a favore del dialogo interreligioso. In occasione dei tanti incontri con leader religiosi del mondo intero, «il Papa ha riaffermato che siamo tutti fratelli e sorelle e che ogni essere umano ha il diritto di vivere con dignità e di svilupparsi integralmente», ha ricordato Ruffini. Per il Pontefice «il dialogo non è fatto tanto e solo di parole da ascoltare, ma di azioni e obiettivi condivisi per fare insieme del bene». Il Papa, inoltre, «ci ha insegnato che si può rimanere se stessi e allo stesso tempo riconoscere l'altro come un fratello, come qualcuno con cui si possono condividere tante cose», ad esempio la salvaguarda del Creato, la tutela della vita, il dialogo come via di collaborazione, la condanna dell'uso della religione come pretesto per compiere violenze. Il prefetto del Dicastero per la Comunicazione ha anche ricordato le parole pronunciate dal Pontefice nel corso del suo viaggio apostolico in Thailandia nel novembre del 2019. Davanti ai leader cristiani e di altre religioni riuniti alla Chulalongkorn University di Bangkok, Papa Francesco aveva dichiarato che «la necessità di riconoscimento e di stima reciproca, così come la cooperazione tra le religioni, è ancora più urgente per l'umanità contemporanea».
Dal canto suo, prendendo spunto dallo "spirito di Assisi", Cesare Zucconi, segretario generale della Comunità di Sant'Egidio, ha ricordato come questo ci chiami ad uscire dalle proprie mura. «A partire dalla fede religiosa si può diventare artigiani di pace - ha detto - le religioni sono e devono essere a servizio della pace e della fraternità e a servizio della comunità ferita».
Il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni, anch'esso presente all'incontro, si è congratulato per la presenza di «tante differenze unite nella consapevolezza dell'importanza di agire per il bene e con obiettivi ben precisi». «Si parla tanto di dialogo, di obiettivi comuni, poi quando si va sul concreto molto spesso si fa difficoltà a trovare quali possano essere - ha notato il leader religioso, medico di formazione -. In questo caso, l'obiettivo c'è ed è esemplare».
«La generosità e la cura verso chi è in difficoltà sono valori universali che le religioni promuovono da millenni», ha dichiarato dal canto suo El Refaey Issa, imam della Grande Moschea di Roma, secondo il quale «dobbiamo immaginare un mondo in cui le differenze religiose non siano un ostacolo, ma un ponte per lavorare insieme per un bene comune». Infine, il presidente di Emergenza sorrisi, Fabio Massimo Abenavoli, ha raccontato l'impegno dell'associazione per portare cure specialistiche in oltre venti Paesi del mondo. «Durante le missioni incontriamo fratelli di tutte le religioni e il dialogo è di estrema importanza ha detto -. Me ne rendo conto ancora di più quando, ritornando nei Paesi dove operiamo, ci abbracciamo con quel senso di fratellanza che dovrebbe accompagnare ogni uomo e persona di buon senso».


[ Charles de Pechpeyrou ]