Festività solidali insieme alla Comunità di Sant'Egidio

Volontari hanno fatto visita agli anziani dell'Istituto Opera pia Curti sabato 24 dicembre. Dopo aver ascoltato insieme il Vangelo del Natale, ringraziato Dio per l'anno trascorso e pregato per la pace, i presenti hanno ascoltato il videomessaggio di Marco Impagliazzo, presidente nazionale di Sant'Egidio. I volontari hanno poi offerto ai nonni un regalo preparato dagli alunni della scuola primaria, insieme ad un'immagine della Natività.
Nei giorni successivi a Natale si sono recati alla casa famiglia di Santo Stefano per una festa con doni, canti e musica. «Purtroppo anche stavolta, per il terzo anno consecutivo, non abbiamo potuto allestire il tradizionale pranzo di Natale all'interno degli istituti per anziani - racconta Patrizia Ferro a nome del gruppo - abbiamo rispettato le norme anti Covid, ma abbiamo preparato un pranzo all'Istituto salesiano con 45 persone senza distinzione "fra chi serviva e chi veniva servito", ricordando un'espressione di Papa Benedetto XVI. Anziani, giovani, profughi e immigrati si sono seduti alla stessa tavola proprio per vivere quello spirito di amicizia di cui tutti abbiamo bisogno. Non dimentichiamo poi il pranzo a Casa Margherita, la convivenza solidale di anziani che a Natale hanno aperto le porte di casa per accogliere alcuni amici soli. Venerdì 23 dicembre sempre all'Istituto salesiano abbiamo invitato alla Festa del dono una quindicina di famiglie, consegnando le borse della spesa preparate con l'aiuto degli studenti di scuola media e i regali ai più piccoli».
Era il 1982 quando un piccolo gruppo di persone povere fu accolto alla tavola della Basilica di Santa Maria in Trastevere a Roma. Da quell'inizio con 47 persone, la festa si è allargata fino alle attuali 250 mila, che in tutti i continenti organizzano occasioni simili, come accade anche ad Arona, Novara e Armeno. «Il nostro è un Natale che vuole essere l'inizio di un tempo nuovo, una forza di amore e di pace per tutti che non termina il 25 dicembre. Domenica 1 gennaio abbiamo partecipato alla marcia della pace a Novara e nel cortile del castello abbiamo ascoltato le testimonianze giunte da Ucraina, Afghanistan e Iraq per chiedere con forza la fine di tutte le guerre. E' un dovere di tutti, in primis dei cristiani, lavorare per questi ideali, accogliamo l'invito del Papa».