Si è spento l'arcivescovo ortodosso Chrysostomos

Cipro

Un pastore attento al dialogo. Quello che si traduce anche nell'attenzione agli ultimi, che spesso hanno il volto dei migranti in fuga dalla guerra e dalla fame. La Chiesa ortodossa piange l'arcivescovo di Cipro, Chrysostomos II scomparso ieri a 81 anni dopo una lunga malattia. "In carica" dal 2006, tra gli elementi che ne hanno contraddistinto il servizio spiccano la formazione del clero, l'allargamento del Sinodo dei vescovi e la cura dei luoghi di culto. In particolare la nuova Cattedrale di Nicosia, per la cui costruzione si spese sin dall'inizio del suo mandato.
Nato a Tala, il 10 aprile 1941,Chrysostomos, al secolo Erodotos Demetriou, era stato ordinato presbitero il 12 novembre 1972. Per sei anni egumeno, l'equivalente di abate, presso il monastero di San Neophytos di Pafos, il 26 febbraio 1978 fu eletto metropolita di Pafos. Nel novembre del 2006 infine il Santo Sinodo lo scelse come arcivescovo di Nuova Giustiniana e di tutta Cipro.
Pur in un contesto difficile come quello cipriota, e Chrysostomos sottolineava spesso le limitazioni della libertà cui erano costretti i cristiani nella parte turca dell'isola, l'arcivescovo ortodosso lavorò concretamente al dialogo. A testimoniarlo l'accoglienza a papa Francesco nel 2021 e l'amicizia con la Comunità di Sant'Egidio, Tanto che Cipro nel 2008 ospitò l'incontro "La civiltà della pace, religioni e culture in dialogo" promosso appunto da Sant'Egidio.