Nessuno lo cerca trovato morto dopo 20 giorni

La storia
Dramma della solitudine in un palazzo di Vigna Clara La vittima e un 79enne. A dare l'allarme sono stati i vicini

Era anziano e malato. È morto da solo, a 79 anni, nei pochi metri del suo miniappartamento ricavato nel seminterrato di un palazzo a Vigna Clara, nel cuore di Roma Nord. Non aveva nessuno che badasse a lui. Nessuno che si preoccupasse del suo stato di salute. Non sono stati i parenti né gli amici ad avvisare i soccorsi. Ma i vicini di casa, che hanno sentito il cattivo odore uscire dalla porta del seminterrato in via Napoleone Colajanni 20 e hanno avvisato il numero di emergenza.
Quando alle 19 gli investigatori del distretto Ponte Milvio sono arrivati davanti alla casa del pensionato, hanno chiamato i vigili del fuoco per aprire la porta chiusa dall'interno. Il disordine che hanno trovato appena varcato l'uscio di casa era un'immagine della solitudine alla quale l'anziano era stato costretto nel suo ultimo periodo di vita. C. G., 79 anni, era morto da circa 20 giorni. Il corpo, sul quale non sono stati trovati segni di violenza, era in avanzato stato di decomposizione. Il medico legale ha accertato il decesso per cause naturali.
Gli agenti si sono trovati di fronte a una tragedia della solitudine. Hanno provato a cercare i familiari, qualcuno a cui affidare la salma, ma fino a ieri sera non hanno trovato nessun parente. Il corpo è stato trasferito all'istituto di Medicina legale del policlinico Gemelli. Forse sarà il Comune a doversi incaricare i funerali.
«Era malato di tumore - racconta Francesca, 25 anni, un'inquilina del palazzo - io sono stata fuori Roma, erano giorni che non lo vedevo». Come il 79enne, «troppa persone a Roma vivono sole, senza nessuno che si interessi della loro esistenza - ragiona il capogruppo di Demos alla Regione Lazio Paolo Ciani, da anni impegnato con la Comunità di Sant'Egidio - l'isolamento sociale non è finito con il Covid». La nostra città, aggiunge Ciani, «è enorme nella sua estensione: non c'è più coesione sociale. Le associazioni del terzo settore fanno molto. Ma la grande sfida è reinventare un nuovo modello di vicinanza e di assistenza socio sanitaria, capace di intercettare i casi di isolamento affinché queste tragedie non accadano più». 


[ Luca Monaco ]