Anziani e caldo, la telefonata che salva la vita

Anziani e caldo, la telefonata che salva la vita

Male nostrum Estate, anziani più soli
Temperature , disidratazione e solitudine nemici degli «over». Comunità Sant'Egidio, il piano e l'appello: «Non dimentichiamoli» La rete sociale può dimezzare l'eccesso di mortalità estivo. Consigli dell'esperto

Non dimentichiamoci degli anziani in estate. Il caldo rende più vulnerabili, sia fisicamente sia psicologicamente, le persone già fragili per l'età avanzata e le malattie che questa porta con sé. Azioni di tutela e cura vanno rivolte soprattutto nei confronti degli over 65 che vivono da soli e che nel nostro Paese sono quattro milioni. Ma anche dei cinque milioni che abitano in coppia, senza figli. La solitudine e una scarsa rete familiare su cui contare in un momento critico come la stagione estiva, con temperature infernali che tolgono le forze e costringono a chiudersi in casa, aggravato dalla paura del Covid, può essere perfino fatale.
«La negligenza verso l'anziano fragile - osserva Francesco Landi, presidente della società italiana di geriatria - è paragonabile a un maltrattamento. Il caldo produce un circolo vizioso pericoloso che può essere sottovalutato. L'anziano avendo un senso ridotto della sete beve di meno e d'estate, sudando, rischia di disidratarsi. Questa condizione può portare a un abbassamento della pressione, astenia, stati confusionali. Se c'è un'alterazione di potassio e sodio si rischia l'aritmia e, nel peggiore dei casi, la morte». Per questo è fondamentale, avverte Landi, «ricordare sempre di bere acqua e consumare frutta e verdura e non trascurare le spie del malessere, come stanchezza eccessiva e disorientamento mentale».
Attenzione all'interazione coi farmaci. «Chi prende terapie contro l'ipertensione e il diabete, mangiando di meno per il caldo e introducendo una quantità non sufficiente di liquidi, in caso di scompenso potrebbe dover rivedere il dosaggio dei medicinali con il medico per evitare di andare incontro all'ipoglicemia», avverte infine Landi.
Un gesto di solidarietà può realmente salvare una vita. «Mobilitiamoci tutti insieme per stare accanto agli anziani. Vicini di casa, portieri, parroci, singoli cittadini, associazioni e i giovani impiegati nei centri estivi attraverso una telefonata o suonando il campanello possono chiedere come stanno, ricordare loro dì bere e di non uscire nelle ore più calde, fare loro compagnia e aiutarli nella spesa»: è l'appello di Marco Impagliazzo, - presidente della Comunità di Sant'Egidio.
Il movimento ha attivato un programma di protezione contro l'isolamento sociale degli ultraottantenni che si chiama «Viva gli anziani». Partito nella Capitale nel 2004, oggi è operativo in oltre undici città d'Italia: Civitavecchia, Fiumicino,Napoli,Catania, Brindisi, Sassari, Novara, Genova, Parma, Pavia e Padova. Oltre 28mila over 80 seguiti finora per un totale di più di 1,2 milioni di interventi effettuati (tra telefonate, visite domiciliali e attività di supporto) e 4 mila volontari coinvolti, tra cui 5680 anziani attivisti. Il resto sono singoli cittadini, medici, portieri, commercianti, vicini e assistenti familiari.
La presenza nei quartieri di una rete sociale intorno all'anziano arriva a dimezzare l'eccesso di mortalità provocato dalle ondate di calore (che si verificano quando per più giorni consecutivi si rilevano temperature e tassi di umidità molto elevati, superiori ai valori usuali), che rappresentano un rischio per la salute. A dimostrarlo uno studio condotto dall'università di Tor Vergata, pubblicato a novembre 2021 sull'International journal of environmental research and public health, sugli effetti protettitivi del programma «Viva gli anziani».
«Abbiamo comparato - spiega Giuseppe Liotta, docente di igiene e sanità pubblica dell'università Tor Vergata, tra i relatori della ricerca - quattro rioni di Roma, Trastevere, Esquitino, Testaccio e Celio, dove è attivo il volontariato, con altri tre confinanti senza monitoraggio, Centro storico, Aventino e XX Settembre, e in quelli coperti dal servizio abbiamo registrato mediamente un rialzo del tasso di mortalità causato dalle ondate di calore inferiore del 50%. I periodi estivi presi in esame sono quelli dal 2015 al 2019, tutti caratterizzati da ondate di calore, che sono stati confrontati con il 2014, anno-in cui non si sono verificati questi eventi».
Il sostegno proattivo dei volontari della onlus funziona tutto l'anno. «Vengono censiti gli ultraottantenni del quartiere, classificati su un database elettronico in base al livello di fragilità e supportati a seconda dei bisogni», continua Liotta, volontario anche lui. Gli interventi possono riguardare chiamate telefoniche (si chiede come sta la persona, se ha bisogno di acqua, cibo o di andare da qualche parte), visite a casa, consegna della spesa, delle medicine, accompagno nelle uscite, disbrigo delle pratiche burocratiche, aiuti nei pasti. «Se la persona ha bisogno di cure sanitarie - specifica il professore - ci mettiamo in contatto con il suo medico, se è disabile e serve assistenza quotidiana inoltriamo la richiesta per l'assegno di accompagnamento».
In tutti i comuni è importante costruire delle reti di protezione per gli anziani. «Il modello - dice il presidente della Comunità di Sant'Egidio - è facilmente replicabile. Riduce il ricorso all'ospedalizzazione di circa il 15% e alle strutture residenziali di circa il 20%». 
Per avere informazioni è possibile contattare la onlus all'indirizzo email [email protected]


[ Chiara Daina ]