Nascere non basta

Nascere non basta

Con il programma «Bravo» la Sant'Egidio garantisce la registrazione all'anagrafe di bambini altrimenti "invisibili"

Venire al mondo ma di fatto non esserne parte a tutti gli effetti, come si fosse identità inesistenti perché prive di un nome iscritto a qualsivoglia registro anagrafico. Nascere da genitori che non potranno mai dimostrare la propria potestà perché nessun documento la certifica; non poter accedere ai servizi sanitari più basilari come le vaccinazioni, all'istruzione e conseguentemente al successivo mondo del lavoro, non avere diritti politici e protezione dal tribunale per i minori e dai matrimoni precoci, non avere uno stato di famiglia, non poter accedere a una successione. Privi di un senso di appartenenza a un villaggio, una città, un Paese divenendo, inconsapevolmente, preda perfetta di chi si arricchisce con lo sfruttamento lavorativo e sessuale, con il traffico di organi o da chi mette armi in mano ai bambini nel reclutamento criminale e terroristico formando piccoli soldati che combattono guerre di adulti.
Può sembrare impossibile, vivendo nella nostra società occidentale, pensare che, dei 125 milioni di bambini che ogni anno nascono mediamente nel mondo, 51 milioni non sono iscritti e registrati presso un ufficio locale preposto non rispettando così l'articolo 7 della Convenzione dell'Onu sui diritti 
dell'infanzia che prevede la registrazione delle nascite, diritto umano fondamentale. 
Del problema si occupa attivamente da tempo la Comunità di Sant'Egidio che dal 2008 ha avviato, coadiuvando le diverse amministrazioni statali, una mirata campagna affinché siano agevolmente fruibili i sistemi di stato civile e, contemporaneamente, vengano sensibilizzate le popolazioni relativamente ai diritti civili e la tutela dei minori. Il programma «Bravo!» (Birth registration for all versus oblivion! - Registrazione alla nascita perché nessuno sia dimenticato) promuove la registrazione dei bambini venuti al mondo e sana la mancata annotazione mediante procedure di iscrizione tardiva.
La costante, crescente urbanizzazione avviata dagli anni 2000 nei continenti africano e asiatico ha di fatto ancor più lasciato ai margini le persone che vivono nelle periferie e nelle aree rurali attorno alle città, negli slums o nelle bidonvilles, con il conseguente divario sociale e culturale alla base del fenomeno illustrato.
Una criticità rilevata prevalentemente all'interno del 70 per cento delle popolazioni che vivono in nazioni con un sistema di stato civile incompleto o inesistente e, inevitabilmente, in luoghi del mondo dove fragili sono gli organigrammi politici ed economici. Si calcola che circa un miliardo di persone nel mondo sono prive di un documento di identità; la metà si trova in Africa subsahariana, che conta il 15 per cento della popolazione globale.
L'argomento è stato ampiamente analizzato anche fra le pagine del libro Nascere non basta. Bambini invisibili, tratta dei minori e stato civile in Africa, a cura di Adriana 
Gullotta (Edizioni San Paolo, 2021), dove emerge anche che, dei 166 milioni di minori sotto i 5 anni non registrati, 94 milioni vivono nell'Africa sub-sahariana e 65 in Asia meridionale e orientale.
Relativamente a quello che viene definito "traffico di esseri umani" nel mondo sono oltre quaranta milioni le persone vittime di tratta o sfruttamento: una su quattro ha meno di 18 anni, il 71 per cento è rappresentato da ragazze e donne sfruttate in gran parte per la prostituzione. I bambini sono circa il 25 per cento mentre quindici milioni sono i matrimoni forzati, il 37 per cento dei quali riguarda bambine (5,7 milioni ); il 18 per cento dei bambini viene costretto a lavori forzati, il 21 è coinvolto nello sfruttamento sessuale.
Numeri che dovrebbero scuotere la coscienza di tutti pensando a ciò come una catastrofe umana, una sconfitta del mondo intero. È anche per questo che la registrazione è il primo passo verso il contrasto di tali fenomeni.
Al riguardo i dati recenti di «Bravo!» lasciano da un lato sgomenti, dall'altro sicuri che sia l'unica strada da percorrere: dal 2009, primo anno di presenza del programma in Burkina Faso, i nuovi registrati sono stati circa 4.000.000, in Mozambico dal 2010 circa 500.000 e dal 2015 altrettanti nel Malawi.


[ Susanna Paparatta ]