Sant'Egidio ricorda Modesta, uccisa dal freddo a Termini

Sant'Egidio ricorda Modesta, uccisa dal freddo a Termini

La messa e l'appello

Era anziana, tanto povera da dover vivere in strada e malata: 39 anni fa, nell'Italia orgogliosa e scintillante degli anni 80, Modesta Valenti morì alla stazione Termini: era troppo sporca, il personale dell'ambulanza si rifiutò di raccoglierla.
Negli anni il suo nome è diventato il simbolo di tutti i senza fissa dimora di Roma e del mondo: a renderlo tale è stata la Comunità di Sant'Egidio, che anche quest'anno ha celebrato una Messa in sua memoria a Santa Maria in Trastevere, con tanti «invisibili». E cerimonie religiose per ricordarla saranno celebrate in altre città italiane.
«Gesù, respinto a Nazareth dai suoi concittadini - ha detto don 
Vittorio Ianari nell'omelia - si ritrovò per strada. provando il rifiuto e l'emarginazione vissuti da Modesta, ma lottò perché la sua esclusione, come quella di tutti i poveri del mondo non fosse l'ultima parola».
Durante il rito sono stati ricordati i nomi delle vittime del freddo di quest'inverno, per cui Sant'Egidio lancia un nuovo appello e per ognuno di loro è stata accesa una candela:«La strada non può essere una condanna. Lo dimostrano i tanti ex senza fissa dimora, circa 300, solo a Roma, che hanno trovato un tetto nelle convivenze e nei rifugi notturni aperti da Sant'Egidio negli ultimi anni».