S. Egidio: "no" a guerra e violenze

Senza marcia
1 gennaio. Anche quest'anno l a tradizionale Marcia per la pace è stata sostituita da un presidio, svoltosi nel cortile del Broletto. Con Sant'Egidio per ribadire il "no" a guerra e violenze

Anche quest'anno la tradizionale "Marcia per la pace" del 1° gennaio non ha potuto avere luogo. Ma la Comunità di Sant'Egidio ha comunque proposto, in occasione della Giornata mondiale per la pace, la sua manifestazione: nel cortile del Broletto è andato in scena "StandUp4Peace", un presidio per ribadire, ancora una volta, un convinto "no" a ogni forma di guerra e violenza.
Ad aprire gli interventi - di fronte ai circa 150 partecipanti - la responsabile regionale di Sant'Egidio, Daniela Sironi, che ha fatto sue le parole di Papa Francesco durante l'Angelus: «La pace è un prodotto artigianale. Dura finché gli uomini e le donne lavorano insieme per mantenerla». Ma purtroppo ancora non si fa abbastanza e sono tanti i Paesi dilaniati da conflitti, di cui sembra che i "grandi" della Terra si siano dimenticati. Sironi ha citato la Siria, il Libano... Mentre alcuni tra i presenti sollevavano cartelli con i nomi degli Stati del mondo in cui ancora oggi si vivono conflitti e violenze.
Quindi, parola ai volontari di Sant'Egidio, che hanno portato le loro esperienze. Come Victoryn Fernando, che si occupa del programma "Viva gli anziani" e fa parte dei Giovani 
per la Pace. O ancora Elisa Pezzetta, membro della Scuola per la Pace di Sant'Egidio, e l'insegnante Elena Colombo. E il giovane somalo Omar Mahad, che la guerra (e la solidarietà) le ha sperimentate sulla propria pelle ed ora che la vita gli ha offerto una seconda possibilità si impegna per aiutare gli altri.

 

[ l.c. ]