Giovedì 14 novembre, il Cinema Teatro Don Bosco, nel quartiere Tuscolano di Roma, ha ospitato l’evento “Stop War! Più Parole, Meno Armi”, organizzato dai Giovani per la Pace nell'ambito del Festival dello Stupore (www.stuporefest.com).
Alla presenza di oltre 500 studenti delle scuole superiori, la giornata si è aperta con un collegamento dall’Ucraina: Olya Makar, della Comunità di Sant’Egidio, ha condiviso la sua esperienza di resistenza e solidarietà, portando un messaggio toccante che ha dimostrato come, anche nei momenti più difficili, la solidarietà possa costruire ponti e accendere la speranza.
Mario Giro, già Vice Ministro degli Affari Esteri e mediatore nei conflitti internazionali, ha sottolineato con forza la necessità di superare la logica della guerra:
“La guerra non è solo un ingranaggio distruttivo, è anche inutile. Non raggiunge mai gli obiettivi che le vengono attribuiti, nemmeno quelli di giustizia. Schierarsi è comprensibile, ma dobbiamo prima di tutto metterci dalla parte delle vittime e guardare con lucidità alla realtà della guerra: un ciclo infinito di sofferenza che può essere spezzato solo con il dialogo”.
Tra gli interventi, i Giovani per la Pace hanno descritto l'esperienza della Scuola della Pace, un'iniziativa diffusa in molte periferie di Roma, che offre ai bambini uno spazio dove imparare non solo a studiare, ma anche a vivere valori come amicizia e solidarietà.
L'evento ha coinvolto i presenti con l'esibizione dell’Orchestra Improvvisata, che ha creato un clima di energia e partecipazione attraverso musica e parole chiave come "pace" e "no alla guerra". Il rapper Amir ha concluso portando tutti a unirsi in una performance collettiva con i cartelli “STOP WAR” alzati in sala, suggellando il messaggio dell'evento: “La guerra è inutile!”.
“Stop War!” non è stato solo un incontro, ma una chiamata all'azione per costruire un futuro di pace, unendo le nuove generazioni in un percorso di responsabilità e solidarietà.