Alcune migliaia di persone, tantissimi giovani ma anche adulti e i massimi rappresentanti delle istituzioni cittadine - tra cui il questore, il prefetto e il sindaco - hanno partecipato ieri alla veglia di preghiera promossa a Pescara dalla Comunità di Sant'Egidio in memoria di Thomas Christopher Luciani, il ragazzo sedicenne ucciso domenica scorsa da alcuni suoi coetanei.
Un profondo silenzio, e un clima di grande commozione, hanno caratterizzato la veglia, che si è svolta all’ingresso del parco Baden Powell, vicino al luogo in cui domenica ha perso la vita il giovane.
“Siamo qui – ha detto don Rolando Curzi della Comunità di Sant’Egidio - anche se molti di noi non lo conoscevano di persona, perché ci sentiamo profondamente coinvolti dalla sua vicenda. Una vicenda che ha gettato un’ombra profonda di dolore in tutti noi, in tutta la città di Pescara e in tutta Italia…Il Vangelo di Luca, che abbiamo ascoltato, ci parla di misericordia. Di questo credo che noi tutti - i giovani, gli adulti, gli anziani di questa città - abbiamo bisogno. Bisogno di pietà, che è quello che manca spesso. E’ mancato certamente nella triste vicenda che ci ha raccolto, ma manca spesso anche nella nostra vita quotidiana. Misericordia, pietà, che sono sentimenti umani e rappresentano il contrario dell’indifferenza”.
Al termine si è svolto un piccolo corteo fino al luogo in cui ha perso la vita Thomas, dove ognuno ha deposto in omaggio un fiore, prima dell’abbraccio di pace che ha concluso la veglia, pegno di una città che, come ha sottolineato Gilberto Grasso, della Comunità di Pescara, “ha
bisogno di fermarsi, ascoltare chi ha bisogno e costruire un futuro più umano per tutti, a partire dai giovani”.