In un mondo in cui il male della guerra sembra incurabile e in costante crescita, riflettere sulle sue conseguenze diventa cruciale per trovare percorsi di guarigione e speranza. L'intervista condotta dal programma di Rai Tre, Sulla Via di Damasco, ad Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant'Egidio, offre uno sguardo profondo su questa tematica.
Riccardi pone l'accento sulle tragedie che hanno segnato gli ultimi anni, tra cui il conflitto in Ucraina, risultato dell'aggressione russa, che ha provocato un'onda di esodi e sofferenze umane. Questo dramma, insieme alla diffusa povertà e alla solitudine che affliggono molte comunità nel mondo, manifesta la malattia della nostra società, in cui l'individualismo e l'indifferenza verso gli altri sono all'ordine del giorno.
Tuttavia, invita a non rassegnarsi all'idea che la guerra sia inevitabile o che la pace sia un'utopia irraggiungibile, sottolineando l'importanza di una nuova mentalità, di un cambio di prospettiva che metta al centro il valore della pace e della solidarietà.
Il messaggio è chiaro: la pace non è solo un sogno, ma una possibilità concreta che richiede il nostro impegno attivo e la nostra determinazione a superare le divisioni e a costruire legami di fraternità e comprensione reciproca.