Grande partecipazione all’iniziativa promossa dalla Comunità di Sant’Egidio, in collaborazione con il Comune, la Diocesi e l'Istituto storico Istoreco.
In tanti hanno preso parte alla marcia che ha attraversato la città, per manifestare il proprio pensiero contro la guerra e si sono fermati ad ascoltare le voci di donne che, sulle ferite della propria esperienza personale, hanno testimoniato l’importanza di scegliere la pace soprattutto oggi, in un mondo segnato dalla guerra.
Voci dall'Etiopia, dall'Eritrea, dalla Bosnia Erzegovina, con l’orrore di Srebrenica e i dolorosissimi postumi del conflitto, vivi ancora oggi. Ma anche dall'Italia, con la testimonianza di Lucia Duarte, madre di Willy Monteiro, il giovane ucciso a Paliano, un paese dell'Italia centrale, il 6 settembre del 2020, per aver tentato di sedare una rissa.
Al termine dell’evento, la marcia ha raggiunto le cantine degli Scali D’Azeglio, luogo che per i livornesi è simbolo della memoria della guerra. Qui è stato reso omaggio alle vittime di tutte le guerre e di ogni violenza e un ringraziamento sentito è stato indirizzato a tutti gli anziani che, con oltre seicento testimonianze scritte - oggi conservate nell’Archivio della Memoria - e numerosi interventi nelle scuole, accompagnano l’iniziativa della Comunità di Sant’Egidio da tanti anni affinchè l'orrore della guerra e il desiderio di pace siano vivi nelle nuove generazioni.