COMUNICATI STAMPA

CNEL e Sant'Egidio firmano un protocollo d'intesa

 

 

Il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro e la Comunità di Sant’Egidio hanno avviato una collaborazione sulle materie e gli ambiti settoriali di rispettiva competenza, con un Protocollo d’Intesa siglato dai rispettivi presidenti Renato Brunetta e Marco Impagliazzo.

La Comunità di Sant’Egidio, da sempre impegnata nel sociale, nel corso della sua lunga attività ha svolto progetti e iniziative rivolte alle fasce più deboli della popolazione, quali il reinserimento sociale, lavorativo, formativo dei detenuti sia all’interno degli istituti di pena che all’esterno; l’inclusione sociale degli anziani non autosufficienti; la promozione di corridoi umanitari sia in Italia che in altri paesi europei; l’assistenza alle persone senza fissa dimora e fuoriuscite dal circuito di welfare. Tematiche in linea con l’impegno e i compiti istituzionali del CNEL e su cui verrà definita un’agenda comune, individuando anche ulteriori aree d’intervento congiunto. Proposte e programmi operativi, inoltre, potranno svilupparsi anche in riferimento agli altri accordi interistituzionali sottoscritti dal CNEL.

Per la programmazione delle attività saranno attivati gruppi di lavoro, composti da rappresentanti di entrambe le parti, esperti e consulenti esterni provenienti da università, fondazioni, enti di ricerca o istituzioni. CNEL e Comunità di Sant’Egidio, infine, potranno sottoscrivere apposite convenzioni e contratti di servizio.

“Chi ha una rete ha un tesoro - ha dichiarato il presidente del CNEL Renato Brunetta - e in questo la Comunità di Sant’Egidio rappresenta una realtà di eccezionale valore, offrendo solidarietà e soluzioni concrete ai cittadini in difficoltà, agli emarginati, alle persone senza fissa dimora, ai detenuti. Il CNEL – ha proseguito – fornirà tutto il supporto tecnico necessario per implementare e rafforzare questa rete, definendo una agenda comune e attuando progetti e iniziative in materia di welfare e di reinserimento sociale delle fasce più fragili della popolazione”.