Sono arrivati il 23 novembre, con un volo proveniente da Islamabad, 20 profughi afghani grazie ai corridoi umanitari promossi dalla Comunità di Sant’Egidio, d’intesa con i ministeri dell’Interno e degli Esteri. Questi nuclei familiari e singoli - tra loro anche alcuni neonati e anziani - erano rifugiati in Pakistan dall’agosto 2021 e hanno trascorso oltre due anni in condizioni estremamente precarie in un campo informale nel centro di Islamabad. Perché, dopo la caduta di Kabul e la grande mobilitazione iniziale, molti tra gli afghani riusciti a salvarsi rifugiandosi nei paesi confinanti, restano ancora in attesa di reinsediamento. Per molti, inoltre, la situazione è diventata ancora più pericolosa perchè recentemente i paesi ospitanti hanno iniziato a rimandare i profughi in Afghanistan, dove le condizioni politiche li espongono a notevoli ulteriori pericoli.
Dopo l’atterraggio i profughi hanno effettuato le procedure di identificazione presso un'ala appositamente riservata dell’Aeroporto Internazionale Leonardo da Vinci di Fiumicino, e alle 12,30, presso la mensa di Via Dandolo 10, hanno partecipato a un pranzo di benvenuto con menù tradizionale afghano, preparato dai loro parenti e connazionali giunti nei mesi precedenti in Italia sempre grazie ai Corridoi Umanitari.
Qui hanno ricevuto il saluto di Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant'Egidio, che con commozione ha ricordato il suo viaggio in Pakistan, dove conobbe molti di loro dicendo: "Mi fa molto piacere incontrarvi dopo un viaggio lungo, vi trovo molto meglio di quando vi ho incontrato a Islamabad sotto le tende" dove "la vostra era una situazione veramente impossibile".
Ha continuato dicendo: "Allora ho fatto un sogno, un sogno di giorno. Il sogno era che voi poteste uscire da quella situazione e venire in Italia. Il sogno si è realizzato in pochi mesi. E questo sogno me lo sono portato dentro, grazie a due persone di voi che mi hanno molto colpito: una donna, Alina, e un uomo, a cui ho domandato a Islamabad, tra le tende: Ma tu sei così impegnato per gli altri? E Lui mi ha risposto: Duty of Humanity."
I profughi sono stati accolti a Roma in diverse strutture, alcune delle quali messe a disposizione da congregazioni religiose, e subito avviati verso l’integrazione, a partire dall’apprendimento della lingua italiana, alla scuola, per i minori, e all'inserimento lavorativo, per gli adulti.
Complessivamente i Corridoi Umanitari - promossi da Sant’Egidio insieme a diverse Chiese e realtà associative - hanno finora consentito l’arrivo in sicurezza di oltre 6.700 rifugiati in Europa (5.700 in Italia), tra cui circa 850 afghani. Questo progetto, interamente autofinanziato, è realizzato grazie a una rete di accoglienza diffusa, sostenuta dalla generosità di tanti cittadini italiani, e rappresenta un modello di successo, che coniuga solidarietà e sicurezza.