Avrei comunque chiesto di poter parlare perché non posso lasciare questo ambiente senza esprimere quel che, venendo qui e girandolo, si avverte.
C'è un senso di riconoscenza e di profondo apprezzamento per quello che fate: offrire e assicurare a chi ne ha bisogno - e non saprebbe altrimenti come provvedere - da una visita oculistica o ortopedica all’avvio alla scuola, dagli abiti al riconoscimento di opportunità che non si conoscono, dalla richiesta di cittadinanza all’avvio al lavoro.
Girando per questi ambienti si incontra la grande, varia complessità delle esigenze che, come per coloro che sono senza tetto, trovano qui qualche possibilità di servizi per sopravvivere, di ricevere un sostegno alimentare.
È una gamma talmente vasta di bisogni, di esigenze, di difficoltà che qui trovano una risposta.
È come un’antologia delle esigenze che vi sono e delle risposte che si possono fornire. Che si possono fornire se vi è la volontà di farlo, se vi è la disponibilità di impegnarsi per farlo, impegnando il proprio tempo, energie, intelligenza, capacità, professionalità, per dare una parte di risposte possibili a quella che è una domanda che emerge da ogni parte.
Anche l’interlocuzione con persone che provengono da tante diverse parti del mondo, da continenti diversi, dà l’idea di come vi sia un mondo che richiede attenzione e che ha diritto ad ottenerla. E che viene assicurata da chi si rende conto che non basta dirlo o rammaricarsi delle esigenze e delle difficoltà che vi sono, ma che occorre impegnarsi per fornire risposte. Risposte che non possono mai essere complete per tutti, ma sono comunque importanti, non soltanto per la grande quantità di risposte che consentono di dare, ma anche per il messaggio che trasmettono. Che genera, poi, con l’esempio, con la dimostrazione, altre iniziative che si affiancano.
Vorrei dire che la risposta migliore a questo impegno è in coloro che, venuti qui, chiedendo aiuto, avendolo ottenuto, si trasformano essi stessi in coloro che forniscono aiuto e diventano punti di riferimento per chi ne ha bisogno.
Vorrei aggiungere altre cose, ma è sufficiente dire che l’apprezzamento è veramente alto, la riconoscenza è profonda.
Vi ringrazio molto perché queste sono cose che rendono l’Italia un Paese che dimostra il suo vero animo: la solidarietà umana, la capacità di comprendere oltre qualunque confine che vi è una responsabilità che chiama ciascuno.
Chiama particolarmente le istituzioni, naturalmente.
Ma per chi personalmente avverte questa responsabilità qui trova il modo di esprimerla, di realizzarla, di darle concreto risultato.
Grazie, quindi, per quanto fate. È davvero un apprezzamento, una riconoscenza che esprimo con grande convinzione.