Nel Palazzo di Vetro, è arrivata “la pazienza della pace”. Così ieri, 20 giugno, Marco Impagliazzo ha definito l’impegno della Comunità di Sant’Egidio, per giungere con un lavoro “artigianale”, alla fine dei conflitti all'Incontro del Consiglio di Sicurezza sulla crisi del Sud Sudan.
Dopo alcuni incontri sul tema della pace e della risoluzione dei conflitti, con il Segretario Generale Guterres, il vice Li Junhua, e altri, il presidente di Sant'Egidio ha infatti portato davanti al Consiglio di Sicurezza l'esperienza e le proposte che hanno preso il nome di "Rome Initiative": la piattaforma inclusiva realizzata dalla Comunità per affrontare il complesso conflitto sud-sudanese.
"Da più di 50 anni Sant'Egidio è un attore internazionale peculiare, una Comunità vicina alle persone vulnerabili, dedita alla pace, al dialogo interreligioso, all'aiuto umanitario e capace anche di condurre mediazioni e facilitazioni internazionali in diverse parti del mondo, dall'accordo di pace in Mozambico firmato a Roma nel 1992, al Burundi, dal Guatemala al Kosovo e a Mindanao. Crediamo infatti che la guerra sia la madre di ogni povertà". Ha esordito il presidente Marco Impagliazzo - "Sant'Egidio segue con attenzione e preoccupazione la situazione del Sud Sudan dagli anni Novanta, ben prima della sua indipendenza. Più volte John Garang, il padre fondatore di quel Paese, ha visitato la nostra sede di Roma per cercare vie di dialogo, nel pieno della lotta per l'indipendenza ...La nostra Iniziativa di Roma è nata all'indomani della firma dell'accordo di pace rivitalizzato nel 2018, nella complicata fase di creazione del governo di unità nazionale. Diverse entità politiche e militari avevano rifiutato quell'accordo ed era necessario recuperarle", ha proseguito, ricordando che l'Iniziativa "ha portato al riconoscimento reciproco tra il governo e l'opposizione non firmataria e ha creato un quadro negoziale per l'impegno politico. .. Il processo ora è più inclusivo e si sta muovendo ulteriormente in quella direzione, e la Rome Initiative rappresenta un dialogo politico complementare alle istituzioni internazionali e in sintonia con esse". Sant'Egidio, ha concluso, "si impegna a proseguire su questa strada con l'intento di creare un terreno favorevole per sradicare la violenza". Il presidente ha poi voluto menzionare "l'importante contributo offerto dai rappresentanti della società civile e dai leader delle confessioni cristiane e religiose del Paese, una partecipazione che non potrà che aumentare nelle prossime fasi ed è un impulso decisivo nel richiamare i leader del governo e dell'opposizione alla loro responsabilità nei confronti del popolo sud sudanese e delle sue sofferenze".
L'intervento al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite (versione integrale)
Marco Impagliazzo da New York
(FONTE ANSA)