"Il problema del nostro tempo è l'indifferenza, che è il vero nome della malvagità". Ha pronunciato parole forti l'arcivescovo Tasca, per condannare la freddezza della città e del mondo verso i poveri e i deboli. Lo ha fatto celebrando la messa per il 55esimo anniversario della Comunità di Sant'Egidio, in una basilica dell'Annunziata stracolma, di fronte a tantissime autorità, volontari, sostenitori e molte delle persone aiutate dalla Comunità.
Nel corso della liturgia, l'Arcidiocesi di Genova ha affidato la basilica della Santissima Annunziata del Vastato a Sant'Egidio - che da anni ne ha fatto il luogo della preghiera quotidiana e il centro attorno a cui si dispiegano tante delle sue attività - e ha nominato parroco don Maurizio Scala, responsabile del servizio della Comunità per i senza dimora.
"Dobbiamo tutti ringraziare Sant'Egidio per quello che fa per la chiesa e la città - ha detto l'Arcivescovo - ma anche perché lotta contro l'indifferenza spingendo tanti a interrogarsi sulle nuove domande che vengono da questo mondo lacerato da crisi economiche, sociali e dalla crisi ambientale".
Nel suo saluto il responsabile di Sant'Egidio a Genova, Andrea Chiappori ha richiamato la presenza della Comunità nella realtà genovese: "tante persone testimoniano che il radicamento nel piccolo è il presupposto per vivere un respiro universale. In un tempo di individualismo che riduce i sogni, essere insieme da la differenza: essere comunità è il principio della speranza".