Ha appena compiuto cento anni il “Nonno della pace”. Così i bambini di Novara, che hanno manifestato per la pace e l'abolizione della guerra, hanno soprannominato Pietro Gaverini. Si è meritato questo appellativo impegnativo perché durante la manifestazione ha avuto parole chiare e forti:
"La guerra va seppellita, voi bambini dovete imparare a volervi bene e a cercare la pace. Sempre e dappertutto, non solo qui ma in tutto il mondo. Basta con le armi e le fabbriche di armi!".
La sua autorevolezza viene non solo da una lunga vita, ma anche dall'esperienza della guerra e della deportazione nei campi per i militari italiani internati nella Germania nazista, dove erano costretti a lavorare nell'industria bellica.
Pietro è ospite da alcuni mesi della convivenza solidale della Comunità di Sant'Egidio "Simeone e Anna" di Novara (donata a suo tempo dal presidente Scalfaro perché si realizzasse un'opera in favore degli anziani). In questa casa ha trovato una seconda famiglia in cui si vive a lungo (già vi sono due centenari) e non si smette di sognare un mondo migliore.
In occasione del compleanno, insieme alla benedizione di Papa Francesco, Piero ha ricevuto in dono la medaglia commemorativa della Comunità di Sant'Egidio che riproduce da un lato la chiesa di Roma che ha dato il nome alla Comunità e dall'altro la colomba della pace. È stato felice e orgoglioso di questo dono e ha riaffermato il suo appello soprattutto ai piccoli e ai giovani affinché non cessino di chiedere e di costruire la pace.
In un tempo in cui sembrano prevalere le ragioni della forza e della violenza la testimonianza di Piero e dei suoi giovani amici sono una speranza perché si trovino finalmente le vie del dialogo e della pace.