Un millenario Stato africano, l'Etiopia, sta per dissolversi senza che la comunità internazionale riesca a evitarlo. La guerra è iniziata un anno fa tra Governo federale e la regione del Tigray che rifiutava la nuova costituzione centralista (l'Etiopia ha un impianto fortemente federale) proposta dal primo ministro (e Nobel per la pace) Abiy Ahmed. Fino al 2018, i tigrini avevano governato per 27 anni ad Addis Abeba. Ormai il contenzioso iniziale è stato inghiottito in un gorgo di violenze e rivendicazioni che hanno portato sette movimenti armati ad allearsi contro il Governo, tra cui l'esercito di liberazione oromo. Un anno di violenze, certamente efferate, ha cambiato tanto. Oggi pare difficile un ritorno alla situazione precedente.
Sono falliti i tentativi di "cessate il fuoco", provati da Stati Uniti, Unione africana ed Emirati. Addis Abeba è circondata: i ribelli l'hanno isolata tagliando l'autostrada A2 che la connette con Gibuti. (Continua a leggere)