''La memoria della Shoah, attraverso la dolorosa vicenda del 16 ottobre, resta decisiva per dare il senso verace della vita, della storia e della responsabilità, come una bussola verso il futuro''. Così Andrea Riccardi ha spiegato il senso della marcia intitolata "Non c'è futuro senza memoria", organizzata ogni anno dalla Comunità di Sant'Egidio e la Comunità Ebraica di Roma per ricordare quel terribile 16 ottobre 1943, quando oltre 1.000 ebrei romani furono presi e condotti verso la morte nel campo di concentramento di Auschwitz. Solo un esiguo numero, 16 persone, tra cui una sola donna, tornarono alle loro case.
Anche quest'anno migliaia di romani e nuovi europei hanno marciato per le vie di Trastevere fino all'antico ghetto ebraico, un corteo aperto dai bambini con il loro messaggio: "La pace è il futuro". Un futuro che inizia dalla memoria della Shoah, perché questi fatti non si ripetano più.
Il ricordo di Marisa, testimone della razzia del 16 ottobre 1943 >>
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