L'ondata di freddo fa un'altra vittima, un senzatetto di 27 anni a Termini

Originario della Guinea scoperto da un passante
Ucciso dal freddo a 27 anni sotto Palazzo Massimo

Un giovane di 27 anni originario della Guinea è stato trovato morto in strada giovedì notte nei pressi della stazione Termini, deceduto per il freddo. A segnalare il corpo senza vita del ragazzo è stato un passante, che ha subito allertato le forze dell'ordine. Si tratta della seconda vittima per il gelo dopo il caso del 78enne di Garbatella che, allontanato dalla famiglia, viveva sotto casa nella sua auto. Dove, il primo dicembre scorso, ha trovato la morte.
I carabinieri della compagnia Roma Centro sono riusciti a risalire all'identità del ragazzo, deceduto in piazza dei Cinquecento sotto i portici di Palazzo Massimo, attraverso le impronte dattiloscopiche. Il guineano senza fissa dimora era già noto alle forze dell'ordine.
Sul corpo del giovane africano morto vicino alla stazione Termini non sono stati trovati segni di violenza. Si ipotizza una morte per ipotermia a causa del freddo che ha colpito negli ultimi giorni la capitale. La salma è ora al Verano a disposizione dell'autorità giudiziaria.
Proprio giovedì la Comunità di Sant'Egidio
, riferendosi all'emergenza freddo e al dramma delle persone senza fissa dimora, in crescita a causa della pandemia, ha annunciato l'apertura di nuove strutture e l'attenzione della nuova giunta capitolina al tema della povertà .
«Purtroppo sono ancora in tanti a vivere nella nostra città senza una casa e senza cure, alcuni di loro affetti anche da patologie croniche o da disturbi psichiatrici - ha sottolineato l'assessore alle Politiche sociali del Comune Barbara Funari -. Dobbiamo impegnarci per un grande lavoro sociale e sanitario che risponda a questi bisogni. Per troppo tempo a Roma sono stati "tagliati" i luoghi per l'accoglienza, senza individuare percorsi di presa in carico concreta e integrata di chi vive nella povertà più estrema. Stiamo correndo contro il tempo - ha aggiunto Funari -, lavorando in sinergia con i Municipi e con l'assessore Tobia Zevi per la ricerca di spazi comunali da mettere a disposizione per offrire riparo dal freddo, così da intercettare anche tante situazioni di fragilità che necessitano di urgenti cure mediche».
Lo scorso inverno a Roma sono morti 12 clochard per il freddo, di cui undici sotto ai 50 anni. I dati sono quelli forniti dalla Comunità di Sant'
Egidio, che definisce questa strage «uno scandalo per la città». I senza fissa dimora in città sono circa ottomila. Di questi, 2.500 vivono in ripari di fortuna e altrettanti sono accolti da associazioni del Terzo settore o da strutture del Comune. Le dimore pubbliche hanno un migliaio di posti tra accoglienza ordinaria e circuito migranti e altri 300 per il riparo notturno nell'emergenza freddo. Troppo pochi per i tremila senzatetto che non hanno nulla e dormono in strada.
Quest'anno però, con l'apertura di nuove sedi di accoglienza come Palazzo Migliori a San Pietro, la villetta della Misericordia all'interno del policlinico Gemelli, la chiesa del Buon Pastore in via della Lungara e la riapertura della chiesa di San Calisto, Sant'Egidio 
ritiene di poter meglio fronteggiare le emergenze che inevitabilmente segneranno l'inverno. 

 


[ Flavia Fiorentino ]