Dal Cep all' ht, i giovani vogliono sognare in grande

Il progetto: offrire agli studenti delle periferie l'opportunità di immaginarsi anche scienziati. Primo incontro conoscitivo in collaborazione con aziende e partner

Quando i volontari della Comunità di Sant'Egidio hanno chiesto ai ragazzi del Cep quale fosse il loro sogno, qualcuno ha risposto: il lavapiatti. Che - premessa - è un mestiere nobilissimo. Ma «l'idea di fondo è stata: è necessario restituire a questi giovani il diritto di desiderare in grande», spiega Sergio Casali della Comunità di Sant'Egidio. La Comunità opera nel quartiere - uno dei più "giovani" di Genova - dal 2008, con il centro socio-educativo Scuola della Pace, e segue settanta bambini e adolescenti in condizioni di povertà educativa.
Nasce per questo, per offrire agli studenti delle periferie l'opportunità di immaginarsi anche scienziati, da grandi, il progetto IIT@Cep. Ovvero un percorso extra scolastico che ha preso il via ieri mattina, con un primo incontro conoscitivo, e che prevede la collaborazione di realtà e aziende partner come Arduino, Coop Liguria, Il Rastrello Cooperativa Sociale.
Una ventina di allievi dell'Istituto comprensivo Voltri 2, diretto da Alessia Patti, dai primi di dicembre a maggio esploreranno il mondo della ricerca e della robotica: l'Istituto italiano di tecnologia metterà a disposizione i propri ricercatori, e organizzerà una serie di incontri mirati a raccontare la propria missione, presentando esempi pratici di attività e progetti in corso nei loro laboratori. E i ragazzi entreranno in contatto con la robotica e l'intelligenza artificiale.
Una sfida, «per offrire un futuro ai ragazzi che faticano di più, perché hanno meno opportunità - sottolinea Sergio Casali della Comunità di Sant'Egidio 
- ma rappresentano una risorsa».
Learning by doing, imparare facendo, è la filosofia del progetto. Gli obiettivi sono favorire la crescita della cultura scientifico-tecnologica, promuovere l'acquisizione dei concetti di programmazione ed elettronica, sviluppare processi di apprendimento personalizzati e cooperativi.
«La robotica e la programmazione è stata una passione che, nel mio caso, è nata quando aveva circa dieci anni - ha raccontato ieri ai ragazzi Giorgio Metta, direttore scientifico di Iit - un certo giorno mio papà arrivò con un computer a casa che si poteva programmare. Questo ha acceso la scintilla in un ragazzino che per tutta la vita si è occupato appunto di queste materie. Era il mio chiodo fisso. Mi auguro che questo breve corso, sviluppato in questa collaborazione, possa avere lo stesso effetto su di voi e chissà, un giorno, portare da noi in Iit uno di voi studenti".
Arduino, società leader globale nell'elettronica hardware e software open-source, fornirà agli studenti kit didattici per imparare la programmazione. La cooperativa Il Rastrello ha fornito computer che implementeranno l'aula informatica dell'Istituto comprensivo, Coop Liguria ha sostenuto l'allestimento dell'aula dove si svolgeranno le lezioni con l'acquisto di banchi, sedie, una lavagna per proiezione e le chiavette che serviranno per la connessione Internet.

 


[ Erica Manna ]