Dall'Italia agli Usa il mantello dei senzatetto

A Manhattan, il crocevia della disperazione, sono dislocati tra i tunnel delle stazioni, tra i vicoli della Bowery, sulle panchine di Wall Street di fronte ai simboli del Capitalismo più sfrenato. Ce ne sono circa 10mila di questi disperati senza tetto - e per lo più senza nome - che vivono come zombie a New York.
Chi li conosce bene - per nome - sono gli Angeli di 

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, l'associazione Italiana che a New York è stata fondata e gestita da Paola Piscitelli e da un cerchio stretto di volontari: da 11 anni - due volte a settimana senza eccezioni - si ritrovano in una chiesa Armena e cucinano pasti e li consegnano ai poveri a Penn Station.
Volontari internazionali ma soprattutto Italiani. Aziende come Eataly e Cipriani che offrono prodotti alimentari. Manager delle aziende di moda che aiutano la causa con donazioni e con il loro tempo e sudore. Un bello spaccato del Made in Italy negli Stati Uniti che andrebbe raccontato con più forza, al pari di scarpe e automobili. Tra questi c'è Emanuele Della Valle e il suo SoonForward un «movimento di quartiere».
Il ramo Usa di 

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 e l'impegno dei volontari (soprattutto italiani) con gli ultimi, Grandi firme del food e della moda, distribuiscono pasti e aiuti a poveri e tossicodipendenti. Dal team di Emanuele Della Valle una cappa contro il freddo e la «moneta di quartiere», attività di beneficenza continue a cui possono partecipare cittadini e aziende di ogni tipo.
Ad esempio, insieme a 

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 hanno donato centinaia di Metrocard così che i senzatetto possano dormire in treno di notte con meno rischi di violenza ed abusi. Il giorno dei Veterani, insieme a Jimmy Buffet il cantante country, hanno distribuito mille cheeseburgers, oltre a tremila pasti per i senzatetto della Missione Bowery - la più vecchia di New York - e circa 500mila dollari alle diverse associazioni per aiutarle durante la pandemia. «Io e la mia famiglia abbiamo deciso di auto-tassarci di fronte a tanta tragedia e speriamo che altri amici fortunati come lo siamo noi facciamo lo stesso».
E ci sono gli "Studi" di cui Della Valle va molto fiero, modelli teorici di come una città possa migliorare se stessa. Lo studio di bagni pubblici «parcheggiabili» in 

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 a NY studiati dall'Architetto Enrico Bonetti. E«Streetcoin», una moneta di quartiere per i poveri e le piccole botteghe. E per finire «Shield», un progetto studiato da Moreno Ferrari, grande creativo della moda pioniere, questo inverno. «New York ha chiamato e Milano ha risposto» va fiero della Valle . Il sogno sarebbe di produrre queste "cappe" in scala industriale, chiedere ad aziende del Made in Italy, tutte insieme magari, come in un Consorzio del Bene. Perfezionare e industrializzare un capo salvavita (o miglioravita) già quello sarebbe un traguardo. Produrne 10.000 e distribuirli subito.
Emanuele ha trascorso parecchi mesi da "autista e fattorino" per la signora Paola e gli amici di 

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, imparando l'Abc del volontariato da strada: «Alle stazioni ci si picchia, ci si accoltella con bottiglie rotte». È lui che ci racconta di Biggie e Teresa e del Signore. Nessuno sa chi siano stati, ma solo chi sono, qui e ora. «Biggie, per esempio. Che è big veramente: almeno 1,90, più di 200 kg. Non lo conoscevo ancora, ma gli altri volontari mi avevano detto che poteva essere"dispettoso" come un bambino. E Biggie lo è proprio un bambinone. Quindi il mio primo incontro con lui è stato il giorno del Memorial Day, stava prendendo a ceffoni la piccola Teresa uno scricciolo di 1,50 e 50 kg: le aveva appena rubato le scarpe e lei lo aveva inseguito. Io gli ho urlato. Ma lui niente». Quella è una giungla dove anche un paio di scarpe talmente sporche da sembrare ratti sono un tesoro da difendere a tutti i costi.
«Un abito qui è sopravvivenza tanto quanto il cibo, d'inverno anche di più. Per questo ci siamo impegnati tutti per portare avanti il progetto della cappa». «Quando ho conosciuto il Signore, era in delirio spinto, rantolava. Aveva le mani coperte di tagli, infetti. Piangeva e chiedeva tre dollari. Mi sono consigliato con la mia capa. Poi sono andato in farmacia e ho comprato garze e disinfettanti e pomate. Sono uscito e gliele ho date. Lui è scoppiato in una risata da "apice" (la droga che li sta uccidendo, anche lei ndr) : "Io volevo tre dollari per sballarmi e tu mi hai comprato trenta dollari di medicine, testa di cazzo».


[ Paola Polla ]