Firmato al Viminale il protocollo voluto da Sant'Egidio. Corridoi umanitari per l'Afghanistan

Al Viminale, la Comunità di ha firmato oggi il protocollo che consentirà di accogliere un contingente di profughi dall'Afghanistan: in due anni, in Italia, dovrebbero arrivare 1.200 afghani. Il documento è stato siglato insieme a Cei, Fcei, Tavola Valdese, Oim, Inmp, Arci e Unhcr. All'evento ha partecipato anche il ministro degli Interni, Luciana Lamorgese. 
L'aiuto fornito da 
prevede la collaborazione dei ministeri dell'Interno e degli Esteri italiani.
Dopo la presa di potere dei talebani ad agosto, per dodici giorni otto aerei cargo dell'Aeronautica militare italiana hanno creato un ponte aereo tra Kabul e Kuwait City. Dopo 87 voli di emergenza, in Italia sono stati evacuati 4.890 cittadini afghani. Un risultato straordinario. Ma la crisi non è finita. Dati delle Nazioni Unite
affermano che più di 2.5 milioni di profughi sono ancora in fuga. Quasi 1 milione e mezzo sono già in Pakistan e 800.000 in Iran.
L'iniziativa di 
è dedicata proprio ai rifugiati afghani in Paesi di primo asilo o di transito: «Fare rete per ridare speranza», è il motto della Comunità. L'obiettivo del protocollo è rispondere alla crisi migratoria attraverso corridoi umanitari. Di fronte a una crisi così grande, «c'è lo sdegno e il desiderio di partecipazione di noi cristiani», ha spiegato Daniela Pompei, responsabile di migrazione e integrazione della Comunità di Sant'Egidio in Italia e in Europa.
Nel frattempo, il sedicente stato islamico (Is) ha rivendicato il duplice attentato di martedì scorso all'ospedale militare di Kabul, in cui sono morte 23 persone.