L'allarme di S. Egidio «Nel 64% delle Rsa visite ancora vietate»

L'allarme di S. Egidio «Nel 64% delle Rsa visite ancora vietate»

Gli anziani e la pandemia

Quasi tutto il Paese ha virato al giallo ma Rsa e case di riposo per anziani restano «un'eterna zona rossa» nella quale due persone su tre non vedono familiari o amici da un anno. Marco Impagliazzo, presidente di Sant'Egidio, aveva già denunciato le «misure restrittive non lontane dal regime carcerario» patite dai più fragili durante la pandemia, ed ora parla di «indignazione morale» mentre presenta i risultati dell'indagine condotta dalla Comunità su un campione di 240 strutture in 11 città e 10 regioni italiane: il 64 per cento non consente alcun tipo di visita agli ospiti, neppure di figli o nipoti, e solo il i5 per cento ammette amici e volontari, essenziali per i tanti che non hanno famiglia. Del resto, le famose «stanze degli abbracci» sono presenti in meno del 20 per cento delle Rsa o case di riposo.
Ancora più incredibile, mentre la scuola si è arrangiata con la Dad e le aziende con il lavoro a distanza, è che «in meno della metà delle strutture» sia presente un servizio di videochiamata, per il quale basterebbe un
telefonino o un pc. C'è anche un problema di diritto alla salute, visto che «nel 61,2 per cento delle strutture analizzate è proibita ogni tipo di uscita, pure per esami medici specialistici». E anche di libertà religiosa, tanto più importante in una situazione simile per le persone credenti: nel 65 per cento dei casi «l'assistenza religiosa è stata trascurata e risulta assente».
Per Sant'Egidio, si tratta di «ripristinare i diritti negati», a cominciare dalle visite «in sicurezza»: dispositivi di protezione, tamponi, spazi adeguati. Più oltre, Impagliazzo chiede di ripensare un sistema «fuori controllo perché in regime di monopolio» e cominciare a «differenziare» l'assistenza per anziani, malati o disabili, dalle case famiglia all'assistenza domiciliare: «E importante che il presidente Draghi, nel presentare il Pnrr, abbia detto che in Italia dobbiamo lavorare a un contesto di maggiore de-istituzionalizzazione. Parole che accogliamo con grande soddisfazione». 

 

(Foto: TG1)


[ Gian Guido Vecchi ]