Dopo la strage gli appelli alla politica

Dall'Onu a Sant'Egidio, alle Comunità islamiche, la condanna per í mancati soccorsi
Domani veglie di preghiera in Italia e in Europa per le vittime del naufragio. L'Osservatore Romano: «Abbandonati e sepolti in mare». Tripoli si difende e chiede «più aiuti e mezzi»

Mentre la Guardia costiera libica si difende sostenendo di essere stata impossibilitata a soccorrere le 130 persone affogate, come sempre lamentando l'insufficienza di mezzi e facendo appello alle casse di Italia e Ue, nessuna notizia si ha di altri 40 migranti che a Tripoli confermano di non avere intercettato e che risultano dispersi da mercoledì, facendo salire il bilancio delle vittime a oltre 170 in una sola settimana e più di 500 nel 2021.
In prima pagina l'Osservatore Romano spazza via gli alibi: «Abbandonati e sepolti in mare», titola il quotidiano della Santa Sede che ricorda come i naufraghi «per due giorni hanno implorato, inutilmente, l'arrivo dei soccorsi». Oltre alle stragi degli ultimi giorni, almeno altre 300 persone sono annegate o sono scomparse nel Mediterraneo centrale. «Si tratta - segnala una nota di Unhcr e Oim - di un aumento significativo rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, quando circa 150 persone sono annegate o sono scomparse lungo lo stesso percorso». Le due agenzie Onu avvertono che «molti più migranti e rifugiati potrebbero tentare questa pericolosa traversata con il miglioramento delle condizioni meteorologiche e del mare e il deterioramento delle condizioni di vita in Libia»., dove gli stranieri «continuano a essere soggetti a detenzioni arbitrarie, maltrattamenti, sfruttamento e violenza».
Domani si terranno, in Italia e in Europa a partire dalla basilica romana di Santa Maria in Trastevere, numerose veglie di preghiera promosse dalla Comunità di Sant'Egidio in memoria delle vittime dell'ultimo naufragio davanti alle coste della Libia. «Di fronte a questa ennesima strage del mare sentiamo il dovere di levare la nostra voce e la nostra preghiera perché il nostro continente non si macchi di colpevole indifferenza», spiegano dalla Comunità che è sempre stata attiva nei corridoi umanitari. «A ferire la coscienza umana e cristiana - dice l'arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice - non è solo l'assoluta indifferenza in cui tutto questo è avvenuto», ma «è anche e soprattutto il grave rimpallo di responsabilità tra la Libia, Malta, l'Italia e l'Unione Europea a cui si assiste nelle ricostruzioni di queste ore». E alla vigilia del 25 aprile l'Unione delle comunità islamiche d`Italia (Ucoii) dichiara che «il nostro inno alla libertà non può far dimenticare però la tragedia di giovedì 22 aprile, nella quale 130 migranti hanno perso la vita al largo della Libia: emblema del fallimento delle politiche
della resistenza alla disumanità di quegli attori che potevano intervenire e non l'hanno fatto».
Per le Acli «si è compiuta l'ennesima tragedia in mare nell`'omertoso silenzio e nella chiara volontà di inerzia dell'Europa», si legge in una nota che pone un interrogativo: «Per quanto tempo ancora la morte di centinaia di persone può accadere nella totale indifferenza di politici e comuni cittadini?». Domande destinate soprattutto alla politica.
Nel Pd è Matteo Orfini, che aveva già depositato la proposta di una commissione d'inchiesta sul tema, a chiedersi: «Cosa farà il Parlamento tra poche settimane sul rifinanziamento della guardia costiera libica? Cosa farà il mio partito? Cosa faranno i nostri ministri? Se ancora una volta si sceglierà di insistere in questa follia, almeno risparmiamoci i tweet e i comunicati commossi. Perché sono e saranno solo lacrime di coccodrillo». Per il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri è invece «l'attività di alcune Ong che incoraggia i trafficanti di persone».
I fatti raccontano un'altra storia. Tra agosto 2019 e febbraio 2020 le navi umanitarie hanno subito 8 ispezioni e solo un fermo. A partire da maggio 2020 i blitz degli ispettori sono stati 9 e i fermi amministrativi 8. Eppure con meno navi di salvataggio in mare sono aumentate le partenze: 8.604 già sbarcati nel 2021 contro i 3.295 dello stesso periodo 2020. Soprattutto si sono moltiplicate le stragi: 520 morti e dispersi contro i 149 dello scorso anno. 

 


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