L'altro Natale, nessuno escluso

La mobilitazione di parrocchie, movimenti e associazioni
Un'attenzione particolare per chi è costretto a vivere per strada. Una rete capillare

L'«altro» Natale forse assomiglia di più a quello vero, quello che si fa intorno a quelli per cui non c'è posto, quelli che «sarebbe meglio restare a casa» ma che magari la casa non ce l'hanno. Parrocchie, movimenti e associazioni, la Caritas, il Banco Alimentare, realtà come la Comunità di Sant'Egidio, hanno in gran parte orientato la loro attività in direzione del sostegno alimentare e dei vestiti necessari in particolare a chi sta per strada o a chi deve scendervi perché ha proprio bisogno.
La rete che si è creata è piuttosto ampia e coinvolge più di dieci parrocchie e anche i vicariati di cui si compone la diocesi di Firenze, da Sesto all'Empolese al Mugello. Nella preparazione di pacchi alimentari sono particolarmente coinvolte le parrocchie di Santa Maria Ausiliatrice, di Santa Maria a Novoli, Regina della Pace e Santa Maria a Cintoia, la chiesa di San Francesco in Piazza Savonarola, San Jacopino, la Sacra Famigliadi via Gioberti e Santa Maria a Coverciano, e ancora, sempre nel territorio diocesano di Firenze, Santa Verdiana a Castelfiorentino e San Tommaso a Certaldo, Santo Stefano e San Lorenzo a Campi, San Michele a Grassina, la Natività a Lastra. Con esse sono impegnati i vicariati di Scandicci, del Mugello e di Sesto, le parrocchie di Tavarnuzze e Le Sieci.
Bisogna sempre tenere conto della ricaduta che un pacco alimentare ha su tanti. Lo spiega Silvestro Liguori, che con Susi, Gianluca, Andrea e Mariagioia, è impegnato a San Jacopino in questo servizio: «Bisogna tenere conto che in media, per ogni persona che viene qui ce ne sono dalle tre alle quattro a casa. Di fatto raggiungiamo circa quattrocento persone». 

 


[ MICHELE BRANCALE ]