Con il Covid, religione "fai da te"

Festival «Oltre la secolarizzazione». Primo giorno con Cacciari e Riccardi

Tutta online e un po' disturbata dai capricci della rete (connessioni a singhiozzo) la prima giornata della prima edizione del festival «Oltre la secolarizzazione» organizzato dalla Diocesi di Trento e dalle Edizioni Dehoniane di Bologna, inaugurata con una doppia «lectio magistralis». Una riflessione molto filosofica, quella di Massimo Cacciari, filosofo ed ex sindaco di Venezia, sul tema dell'identità europea e un approccio più sociologico da parte di Andrea Riccardi, storico del cristianesimo ed ex ministro alla cooperazione internazionale, sul tema del rapporto tra Europa e Cristianesimo.
Per Cacciari è il senso dell'indagine e della ricerca filosofico-teologico-scientifica la linfa comune alle basi dell'Europa, fin dall'Antica Grecia. La potenza della civiltà europea risiede nel punto di vista filosofico e scientifico millenario che poi si incarna nell'approccio tecnico-tecnologico postrivoluzione industriale e infine (negli ultimi due secoli) anche nell'economia.
«Nella civiltà europea e occidentale - ha detto Cacciari - la dimensione filosofico-scientifica si è potuta combinare con la confessione religiosa fondamentale espressa da questa società, ovvero la religione cristiana. Una professione di fede che, a differenza dell'Islam, ha potuto ben combinarsi con lo spirito filosofico e scientifico perché il monoteismo cristiano è basato sul dogma dell'incarnazione: "La Creazione è la vera Rivelazione"». Proprio da questo nesso, dalla necessità di non tradirlo, secondo il filosofo veneziano, nasce anche l'ecologismo cristiano portato avanti da Papa Francesco.
Lo storico del Cristianesimo Riccardi, invece, ha compiuto un vasto affresco del declino della religione nei principali Paesi, fine del Cristianesimo analoga a quella del comunismo. «Ma nelle vene della nostra società - ha fatto notare Riccardi - scorre una fondamentale carica di pietas e di humanitas che non va dispersa, ma incanalata. La fetta tradizionalista della Chiesa vuole essere minoranza, protetta da alti muri. Papa Francesco ha lanciato un Cristianesimo di popolo, che sbiadisce i confini della Chiesa».
Il 70% degli italiani, ha aggiunto Riccardi, ha interessi spirituali, oltre 5 milioni ogni anno visitano santuari, il 39% partecipa a processioni. La spiritualità c'è, la crisi Covid, con la chiusura primaverile delle Chiese, ha accelerato poi un processo di «fai da te» religioso. La Chiesa non è riuscita ad avere una voce forte in questa pandemia come accadde negli episodi di peste, o durante la Seconda guerra mondiale. Ma per Riccardi la crisi della Chiesa è connessa alla crisi dell'Europa: entrambe possono salvarsi insieme se riscoprono il valore del trascendente attraverso la cultura e l'apertura alle altre culture: «Le forme future della religiosità saranno diverse. La spiritualità crea equilibrio e c'è sempre bisogno di dare significato alla vita. La creatività dello spirito ci darà grandi sorprese, al di là della secolarizzazione». 


[ D.Be. ]