La proroga. Prevista dal decreto rilancio ed estesa fino al 15 agosto per mettere in regola i lavoratori
La comunità di Sant'Egidio lancia una campagna per fare conoscere a tutti la sanatoria per regolarizzare i lavoratori immigrati, sanatoria prevista dal cosiddetto Decreto Rilancio del maggio 2020. Si tratta di una finestra stretta, dapprima prevista dal 1 giugno al 15 luglio e ora prorogata fino al 15 agosto, ma c'è e va utilizzata. Tanto più in questo periodo post pandemia che ha messo a dura prova la capacità dei siciliani di resistere alle avversità, periodo affrontato con grande generosità e superato bene anche grazie al lavoro di tanti immigrati, di coloro che hanno continuato a lavorare nei campi e nelle aziende e delle badanti cui abbiamo affidato la cura, e spesso la vita, dei nostri anziani.
Per tutto questo Emiliano Abramo, presidente della comunità di Sant'Egidio, sostiene che «questo è il tempo della gratitudine. E' il tempo di dare lavoro regolare e di riconoscere un diritto a coloro che questo luogo in cui vivere lo hanno scelto e se lo sono guadagnato con fatica e dolore. La sanatoria è una finestra piccola, ma va colta».
Per questo la Comunità di Sant'Egidio mette a disposizione gratuitamente lo sportello legale di via Castello Ursino 24, aperto mercoledì e venerdì dalle 15,30 alle 18. La sanatoria, spiega il responsabile dello sportello avv. Massimo Ferrante, è indirizzata sia ai datori di lavoro sia a chi lavora e vuole mettersi in regola. Nel primo caso il datore di lavoro può regolarizzare un proprio lavoratore o assumerne di nuovi attraverso una procedura che prevede il versamento di 500 euro allo Stato e tramite istanza on line presentata sul sito dell'Inps.
Per i lavoratori, invece, è previsto che possa accedere alla sanatoria chi ha un permesso di soggiorno scaduto dal 31 ottobre 2019 in poi, "non rinnovato o convertito in altro titolo di soggiorno". Possono usufruirne le persone che abbiano lavorato in settori specifici - indicati in un'apposita tabella - tra cui agricoltura, coltivazioni, allevamento di bestiame, pesca, attività manifatturiera e attività di assistenza alle persone, dunque colf e badanti. Gli interessati devono dimostrare di avere lavorato in questi ambiti attraverso precedenti buste paga, contratti di lavoro, estratti conto previdenziali e altro. La procedura prevista è quella normale, cioè tramite il kit dello sportello Amico delle Poste italiane e il pagamento di un'imposta di 130 euro cui vanno aggiunti una marca da bollo da16 euro e 30 euro di costo della spedizione. Chi volesse può chiedere ulteriori informazioni anche attraverso la mail ufflegalesantegidiocatania@g- mail.com
«Siamo rimasti colpiti dalla capacità della Sicilia di resistere al modo virulento con cui il Covid 19 si è manifestato nelle nostre città attaccando le economie domestiche - spiega Emiliano Abramo -. Questo ha generato una grande quantità di nuovi poveri e ha aggravato la situazione dei vecchi poveri. Nessuno di noi era pronto ad affrontare una domanda così grande che stava dietro le nostre porte fisicamente, senza tenere conto del distanziamento fisico e delle mascherine, allora introvabili, perché il bisogno era più forte della paura. Solo su Catania continuiamo a dare ogni 20 giorni una spesa forte a più di 2.300 famiglie e tra queste ci sono centinaia di anziani e disabili che assistiamo a domicilio. E i numeri si triplicano se estendiamo lo sguardo a tutta la Sicilia. Tante persone hanno donato cibo e tanti volontari lo hanno distribuito e hanno portato la cena a chi vive in strada, mentre altri hanno tenuto compagnia agli anziani con le telefonate. E sappiamo che a Londra e in alte regioni d'Italia molti anziani sono morti da soli. Sono grato ai tanti che hanno offerto il loro aiuto in vari modi evidenziando come la società del convivere è già presente, solo non bisogna opporsi».
[ Pinella Leocata ]