"Il Governo spegne la vita spirituale". Intervista ad Andrea Riccardi

"Il Governo spegne la vita spirituale". Intervista ad Andrea Riccardi

“La Chiesa non è stata considerata come servizio essenziale”, ma l’effetto della decisione del Governo di mantenere il divieto di celebrare la Messa ”è quello di spegnere una parte della vita della Chiesa e quindi la vita spirituale del popolo italiano”. A dirlo all’Huffpost è Andrea Riccardi, fondatore e cuore della Comunità di Sant’Egidio, ex ministro per la cooperazione internazionale nel Governo Monti, che già in precedenza aveva sollevato dubbi sul lockdown dei riti, intervenendo sulla Stampa.

Allora, professore, anche dopo il 4 maggio non si potrà celebrare la Messa.

Guardi qui c’è un problema molto serio. Non si tratta della difesa di una corporazione, di difendere i preti piuttosto che i panettieri. Qui è in gioco la Chiesa, la vita della comunità cristiana, la sua rete solidale favore degli ultimi, la sua libertà sancita dall’art. 7 della Costituzione e dalle norme concordatarie. Passare - da parte del Governo - dalle indicazioni in materia sanitaria, al blocco totale dell’attività liturgica e sacramentale, è un bel salto che va oltre le sue competenze. Non posso dire che sia fatto intenzionalmente, ma l’effetto è quello di spegnere una parte della vita della Chiesa e quindi la vita spirituale del popolo italiano che in gran parte ha radici cattoliche. Così si fiacca una rete solidale, la capacità di resistenza alla malattia e la speranza per affrontare il futuro.

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[ Maria Antonietta Calabrò ]