L'abbraccio di Sant'Egidio ai senzatetto della città: «In strada accanto a loro»

L'abbraccio di Sant'Egidio ai senzatetto della città: «In strada accanto a loro»

C'è tutta una galassia che si muove di sera, quando la città è davvero deserta. Alle spalle di una piazza Piccapietra svuotata dal viavai degli uffici e dei bar degli aperitivi, con il calar del sole si trova solamente chi una casa non ce l'ha. Persone il cui alloggio è la strada: ad assisterli in questo momento di emergenza, portando vestiti e pasti caldi, ci sono squadre formate da 80 volontari che quattro volte la settimana si danno il turno per monitorare i bisogni di chi vive per strada. «Ma voi fate davvero tutto questo, rischiate di ammalarvi per aiutarci?», domanda incredulo Ramzi, che al suo paese d'origine era un podista, uno sportivo di alto livello, ma la cui vita ha preso una piega inaspettata e si è ritrovato a vivere per strada.

Quando vede arrivare Marta ed Eugenia, volontarie della comunità di Sant'Egidio con un passato adolescenziale nella Scuola della pace, si commuove: vorrebbe abbracciarle, ma le misure di distanziamento sociale glielo impediscono. «Per chi è abituato ad aiutare, che ci sia quest'emergenza o meno non cambia nulla: senti il bisogno di metterti a disposizione degli altri, ti viene da dentro questo desiderio - sorride Marta Pascucci, volontaria della comunità da gennaio -. Noi ce li siamo presi a cuore, sappiamo che ci aspettano, non possiamo di certo abbandonarli per via del coronavirus. Certo, dobbiamo rispettare le norme igieniche, ma tutto sommato non cambia molto per noi ri- spetto a prima.

Cambia per loro, perché le nostre facce e i nostri aiuti sono l'unica cosa che vedono in questo periodo difficile». Nell'emergenza, certe disuguaglianze emergono ancora di più: «Non c'è limite alla solidarietà - aggiunge Eugenia Pettigiani - Sicuramente vanno prese tutte le precauzioni sanitarie del caso, ma esserci è d'obbligo per noi: è un po' più difficile muoversi, ma ora come ora queste persone hanno davvero bisogno di noi. Vedi il disagio che aumenta giorno per giorno, non possiamo fermarci ora».

Foto Credit Marco Balostro


[ Beatrice D'Oria ]