Sud Sudan, c'è l'accordo per un governo di unità.

Il processo di stabilizzazione
Il presidente Salva Kiir ha incontrato il suo ex vice e leader ribelle Riek Machar: poi l'annuncio che formeràdomani l'esecutivo. «L'alba della pace è arrivata»

Tappa cruciale in Sud Sudan, che potrebbe preludere alla fine di una guerra civile in corso da sei anni. Il presidente Salva Kiir e il leader dei ribelli Riek Machar hanno annunciato un'intesa per formare, domani, un governo di unità nazionale. «Ci siamo accordati per formare un governo il 22 febbraio. Stiamo ancora affrontando altre questioni ma spero che risolveremo tutto», ha detto Machar dopo un incontro ieri mattina con il presidente Kiir. «Come presidente, nominerò i vicepresidenti, a partire da Riek Machar, domani, oggi scioglierò il governo e ne formerò uno nuovo il 22», ha detto ancora ieri il presidente Kiir, affermando che «questi sono cambiamenti che porteranno pace».
La formazione di un governo di unità era il fulcro di un accordo di pace raggiunto a settembre 2018, per tentare di porre fine ad un conflitto tra Kiir e Machar in corso dal 2013, appena due anni dopo la proclamazione di indipendenza dal Sudan. In precedenza però c'erano stati due passi falsi per il mancato accordo su questioni cruciali come la formazione di un esercito unificato e la creazione di una forza di protezione per garantire la sicurezza di Machar.
Kiir ha esortato le circa 190mila persone che vivono sotto la protezione delle Nazioni Unite in tendopoli nella capitale e in tutto il Paese ad «uscire, perché l'alba della pace è arrivata». Nei giorni scorsi si era tenuto a Roma, presso la Comunità di Sant'Egidio, il primo round negoziale a seguito dell'intesa per il cessate il fuoco in Sud Sudan firmata a Roma lo scorso 12 gennaio. Alle trattative avevano partecipato una cinquantina di delegati in rappresentanza del governo del Paese africano, di tutte le forze politiche dell'opposizione e di alcuni osservatori internazionali. In quell'occasione Barnaba Marial Benjamin, inviato speciale del presidente Salva Kiir, aveva ringraziato Sant'Egidio per aver creato le condizioni per «un dialogo inclusivo» ha osservato: «Siamo sulla strada giusta verso la pace, tanto desiderata da papa Francesco»


[ Paolo Alfieri ]