Gelo, emergenza senzatetto. Due morti in ventiquattr'ore

E' bastato qualche grado in meno perché l'inverno facesse le sue prime vittime. Sono già due i clochard morti per ipotermia nella prima settimana di freddo. Dopo il decesso di Milano, avvenuto giovedì, ieri a Tortona, nell'Alessandrino, un altro senza tetto non ha superato la notte. L'uomo, Fatica Barani, un romeno di 48 anni, era già stato notato altre volte nel piazzale della stazione, dove è stato ritrovato, lungo su una panchina. Ma evidentemente nessuno ha pensato di indicargli il dormitorio maschile che proprio lì di fronte mette a disposizione 13 letti per le persone in difficoltà. Lo stesso destino toccato a Nica Tudor, 64 anni, il disabile deceduto nel capoluogo lombardo sulla sua sedia a rotelle. La coperta che portava sulle ginocchia non è bastata per ripararlo dal gelo e a evitargli la morte davanti alla fermata del metrò di Molino Dorino.
Secondo l'ultima stima Istat, in Italia vivono più di 50mila persone senza dimora. Un popolo di invisibili che vive ogni notte come una "roulette russa", perché per strada l'inverno fa paura e sapere dove trovare un pasto caldo o un posto sicuro in cui riposare può fare la differenza. Anche per questo da trent'anni i volontari della Comunità di Sant'Egidio stampano e distribuiscono gratuitamente ai clochard della capitale la "Guida Michelin dei poveri", un elenco dettagliato con indirizzi, orari e servizi delle strutture di accoglienza presenti sul territorio.
«Lo scorso anno in questa città sono morte 15 persone per il freddo - ha ricordato don Marco Gnavi, parroco di Santa Maria in Trastevere, nel corso della presentazione-. È un segnale terribile. Come società civile non lo possiamo accettare». La guida non contiene solo i recapiti di mense e ostelli, ma anche di centri di ascolto, comunità di recupero e uffici per l'assistenza sanitaria e previdenziale. Il punto è che un tetto sopra la testa non è sufficiente, serve una casa: «La strada non è una condanna. Si può soccorrere anche al di fuori delle emergenze, offrendo qualcosa di stabile, che abbia il sapore di una famiglia - ha spiegato il parroco-. Abbiamo aperto 70 abitazioni in "cohousing" tra Roma e provincia, dove hanno trovato alloggio molti anziani soli e in difficoltà. Dalla strada al rifugio, fino alla famiglia. Abbiamo accolto persone che ora sono testimoni di questa rinascita».
Tra questi c'è Francesco, un anziano solo e in condizione di parziale autonomia. Grazie all'arrivo di Flavio, senza casa a 34 anni a seguito della morte della madre, ora ha qualcuno con cui parlare e che lo aiuta in cambio di un posto dove vivere. C'è anche Pasquale, 68 anni, ospitato al centro di San Callisto. Grazie ai volontari ha scoperto di avere diritto alla pensione e ora ha ricominciato la sua vita in un condominio protetto. La distribuzione della guida si affianca alle altre iniziative dell'associazione per il "Piano freddo 2019".
Quest'anno agli spazi gestiti dalla Comunità si è aggiunto anche il centro per 50 persone a Palazzo Migliori, nei pressi di Piazza San Pietro, aperto in collaborazione con l'Elemosineria Apostolica del Papa. Ci sono poi i 450 posti messi a disposizione dal Comune, di cui 300 notturni. Il I° Municipio ha messo a disposizione un progetto di recupero e inclusione personalizzato, mentre resta operativo l'intero sistema di accoglienza capitolino con 800 posti gestiti dalla sala operativa sociale durante l'anno.

 


[ Matteo Marcelli ]