Reinserimento post carcere, il cardinale a Poggioreale

La visita

Il cardinale Crescenzio Sepe ha proseguito il suo viaggio nelle carceri cittadine visitando ieri mattina la Casa circondariale “Giuseppe Salvia Poggioreale”, dopo essere stato la settimana scorsa a Secondigliano.  Quest’anno, infatti, la Lettera pastorale indirizzata ai fedeli della diocesi di Napoli, è dedicata alla sesta opera di misericordia: visitare i carcerati. Ad accoglierlo c’erano cento detenuti che frequentano i corsi di catechesi con il cappellano don Franco Esposito, gli altri sacerdoti, suore e volontari. Dopo il saluto della direttrice Maria Luisa Palma, il coro del Conservatorio di San Pietro a Majella ha eseguito una serie di brani di musica sinfonica e di canzoni napoletane, ascoltato in religioso silenzio dai presenti. Dopo alcune domande poste dai detenuti sullo stigma della società verso chi esce dal carcere e cerca un lavoro e sul perdono, il Cardinale ha confermato la vicinanza della chiesa verso chi ha commesso degli errori, evocando la storica visita di papa Giovanni XXIII a Regina Coeli appena salito sul trono di Pietro.
I prossimi appuntamenti sono previsti il 5 e 17 dicembre a Nisida e Pozzuoli, mentre l’arcivescovo tornerà a Poggioreale per la fine dell’anno, quando durante la messa di ringraziamento impartirà i sacramenti del battesimo, eucarestia e cresima a un detenuto peruviano. Un incontro denso di significato nel penitenziario dell’emergenza sovraffollamento. Nello spirito della sua lettera pastorale “Visitare i carcerati”, che richiama l’omonima opera di misericordia, il cardinale Crescenzio Sepe è stato già nel carcere di Secondigliano. “La chiesa di Napoli – aveva spiegato la Curia in una nota che nell’annunciare le visite – volge particolare attenzione al mondo del carcere, ai detenuti, alle loro famiglie, per collaborare al recupero umano e al reinserimento sociale di quanti hanno perduto la libertà”.


[ Antonio Mattone ]