«Mio figlio Dimitrj fucilato di nascosto alla dieci di mattina in Uzbekistan»

Il racconto della madre Tamara a Trieste nella giornata contro la pena di morte

Morire fucilato a 28 anni senza un perché, in un contesto giudiziario lontano anche dalle più elementari nozioni di diritto: è quello che è capitato a Dimitrj nel 2000, la cui madre Tamara Chikunova, ieri in mattinata e nel pomeriggio, in occasione della presentazione della diciottesima edizione della Giornata internazionale "Cites for life - Città per la Vita/Città contro la Pena di morte", ne ha ripercorso i momenti e lo ha fatto con forza ed estrema dignità.
L'iniziativa è stata presentata dall'assessore comunale alle pari opportunità, Francesca De Santis, che ha sottolineato «come sia indispensabile dibattere sulla questione, come avviene per le donne vittime di violenza, onde evitare che si compiano queste atrocità», e dai responsabili della locale sezione della Comunità di Sant'Egidio, Emanuela Pascucci e Emanuele Ferri.
Per tentare di comprendere meglio quanto accaduto occorre andare a ritroso nel tempo: nel 1999, in Uzbekistan, alcuni attentati terroristici portarono a misure sempre più restrittive da parte del governo di Karimov. «Il 17 aprile 1999 - racconta Chikunova - cominciò il calvario: tre uomini in abiti civili arrestarono Dimitrij per un presunto omicidio per il quale si è sempre dichiarato innocente». Anche la donna dovette subire l'onta dell'arresto. «Il giorno 11 novembre 1999 - continua Tamara - venne emessa la condanna alla fucilazione, eseguita di nascosto alle 10 di mattina del 10 luglio 2000».
Soltanto dopo 40 giorni le venne consegnata l'ultima lettera del figlio che, come un testamento, le ha cambiato la vita. Di qui la nascita della Ong "Madri contro la Pena di Morte e la Tortura" che, grazie all'appoggio del pool del "Soccorso legale di qualità", di Amnesty International, della Comunità di Sant'Egidio, ha contribuito a salvare dalla pena capitale 21 condannati e ad ottenere nel 2008 l'abolizione della pena capitale in Uzbekistan. Una storia allucinante, che oggi Tamara Chikunova racconterà ai ragazzi del Petrarca e del Galilei. E Trieste farà la sua parte: il 30 novembre 2019 la fontana del Nettuno di piazza della Borsa sarà illuminata di color magenta, come adesione alla campagna contro la pena di morte.


[ Luigi Putignano ]