S.Egidio, mostra sull'Antonelli con i lavori del laboratorio degli artisti disabili

Le opere dell'architetto novarese Alessandro Antonelli viste con gli occhi degli artisti con disabilità del Laboratorio d'Arte della Comunità di Sant'Egidio.
E' quanto si realizza grazie a un`iniziativa targata Ufficio Beni Culturali della Diocesi di Novara in sinergia appunto con la comunità S. 
Egidio. Titolo dell'iniziativa, che ha aperto i battenti giovedì 20 dicembre, "Un'architettura di colori. Alessandro Antonelli visto dagli artisti con disabilità del Laboratorio d'Arte della Comunità di Sant'Egidio", titolo dell'iniziativa, che nasce anche come "messa a frutto" dell'esperienza fatta visitando mostre ed edifici aperti nei mesi scorsi grazie al progetto "Città e Cattedrali", promosso dalla Consulta Regionale per i Beni Culturali Ecclesiastici del Piemonte e Valle d'Aosta: tra gli eventi più recenti ricordiamo la mostra dedicata all'altare maggiore del duomo di Novara realizzato da Antonelli. Attraverso dunque gli occhi degli artisti disabili della comunità, l'Ottocento novarese viene tratteggiato in un caleidoscopio di interpretazioni: tutte differenti, tutte distinte dal segno espressivo particolare.
L'esito è da ammirare nell'allestimento realizzato nella Sala dell'Accademia del Broletto, visitabile fino al 13 gennaio, da martedì a venerdì
dalle 9 alle 12,3a e dalle 14 alle 19. Sabato e domenica dalle 10 alle 19.
Il Laboratorio d'Arte della Comunità di 
Sant'Egidio è composto da un gruppo di adulti con disabilità mentale che, dal 2002 a oggi, ha realizzato una serie di mostre tematiche in diverse sedi espositive a Novara, Torino e Roma.
"L'arte - sottolinea Daniela Sironi, presidente della comunità novarese - è un elemento determinante nel processo creativo che permette di far emergere energie nascoste o inespresse attraverso l'uso di diverse tecniche artistiche. Così la disabilità e la fragilità non escludono nessuno, consentendo un'apertura agli altri e al mondo. Ciascuno può trovare il suo modo di comunicare ed esprimere il proprio pensiero attraverso forme e colori. Si tratta di un'azione liberatoria capace di infrangere pregiudizi, mettendo in moto risorse insospettate."


[ Monica Curino ]